TERRITORIO- Sabato 7 maggio la conferenza stampa alle ore 15, presso località Sorgenti di Monticelli di Esperia
L’Associazione Zafferano Viola di Esperia promuove la prima conferenza sulle Orchidee spontanee presenti sul territorio del Parco Naturale dei Monti Aurunci, in collaborazione con la sezione CAI (Club Alpino Italiano) di Esperia, che già dal 2001 organizza un’escursione sul tema nel territorio del Parco.
Quest’anno i due sodalizi, che condividono l’obiettivo di far conoscere e valorizzare le peculiarità di questo ambiente montano con numerose iniziative, si sono uniti ed alla solita escursione annuale organizzata dal CAI, che condurrà a “Serra Campo di Venza”, si offre un nuovo sguardo sulle bellezze e sulle ricchezze dell’ambiente del parco naturale, per una accorta e razionale gestione delle risorse naturali.
Nella giornata di sabato 7 maggio alle ore 15 – località le Sorgenti di Monticelli - si terrà una conferenza sul tema “Le Orchidee spontanee tesoro del parco Naturale dei Monti Aurunci”,a cui parteciperanno esponenti del GIROS uno dei Gruppi italiani specializzati nello studio, nella ricerca, nella protezione, nella divulgazione di queste bellezze.
Un coordinamento e coinvolgimento di associazioni che affiancano i promotori al fine di realizzare eventi che sono veri e propri interventi diretti ad una maggiore conoscenza dell’ambiente sia per i residenti, che i visitatori ed i turisti, al fine di valorizzare in contemporanea il patrimonio culturale ed il paesaggio.
Così, si presenta il paesaggio di questo gruppo montuoso che va dalla costa o dal mare, con il suo aspetto di territori brulli ed inariditi, e che ingannevolmente cela stupendi esemplari di fauna e di flora.
In totale, nel territorio del parco si calcolano circa una sessantina di esemplari di orchidee spontanee, inclusi gli ibridi, che iniziano la fioritura a primavera, proseguendo fino a giugno. Monticelli, Esperia, Pico sono alcune delle località oggetto di battute di caccia e studio da parte degli appassionati della materia.
Le orchidee spontanee non crescono solo nelle foreste tropicali ma anche in Italia, seppur con dimensioni più ridotte, ma molto colorate, particolari e speciali…
Una volta viste e conosciute, non si può restare indifferenti alla loro bellezza, alla perfezione donata dall’ evoluzione, al loro tentative soluzioni di sopravvivenza.
Le nostre Orchidee italiane sono dei vegetali spesso “opportunisti” cioè sfruttano le condizioni ambientali a loro più favorevoli per moltiplicarsi e vegetare, condizioni a volte create dall’intervento umano quindi: I bordi della strada, le aiuole erbose dei giardini, ma anche e soprattutto ambienti poco modificati dall’intervento umano o da tempo abbandonati dall’uomo: prati o campi non coltivati da tempo, uliveti, zone con vegetazione bassa, tutti habitat luminosi, ma anche nei boschi si trovano specie amanti del fresco e dell’ombra.
E soprattutto non bisogna sottovalutare un concetto: le orchidee spontanee sono importanti “bioindicatori”, cioè indicatori naturali dello stato di salute dell’ambiente, indicatori quindi di qualità degli habitat.
Esse rientrano tra le specie vegetali di particolare interesse ecologico, sono particolarmente sensibili alle alterazioni fisico-chimiche di suolo, aria e acqua, il loro sviluppo e riproduzione sono, infatti, strettamente connessi alla qualità ambientale per la loro forte dipendenza dalle condizioni stazionali. La presenza di orchidee può quindi contribuire a livello territoriale alla valutazione della qualità ecologica e dell’efficacia di metodi di gestione ecocompatibili, in sinergia con le attività agricole e silvo-pastorali. Preservare gli habitat è di fondamentale importanza, in modo tale da contrastare la perdita di biodiversità. L’uso del suolo è cambiato drasticamente, attività come il rimboschimento, l’urbanizzazione e l’espansione agricola in stretta correlazione con i cambiamenti climatici portano all’estinzione.
Le montagne, come prati e pascoli, sono hotspot di biodiversità vegetale considerati estremamente vulnerabili a molteplici cambiamenti ambientali, pertanto sono particolari sensibili a questi fattori che incidono negativamente sulla probabilità di sopravvivenza delle popolazioni di orchidee e di numerose specie. Tutelare le orchidee significa quindi tutelare, conservare e preservare biodiversità, infatti ogni specie riveste e svolge un ruolo specifico nell’ecosistema in cui vive e proprio in virtù del suo ruolo aiuta l’ecosistema a mantenere i suoi equilibri vitali.
Assolutamente vederle, conoscerle, ammirarle e fotografarle, assolutamente vietato raccoglierle, tagliarne la parta fiorita, od asportare una parte della pianta. Le orchidee difficilmente sopravvivono se spostate in un altra zona.
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