Dipendente pagato per non lavorare: ateneo condannato a pagare 200.000 euro. Parla il rettore

Dipendente pagato per non lavorare: ateneo condannato a pagare 200.000 euro. Parla il rettore
di autore Redazione - Pubblicato: 01-08-2022 00:00

UNICAS - I fatti risalgono al quadriennio 2012-2016. Per i giudici è mobbing. Dell'Isola: "Questa vicenda è una umiliazione per tutti coloro che ogni giorno lavorano per il bene dell’istituzione"

Funzionario dell'Unicas pagato per non lavorare: ateneo di Cassino condannato per mobbing a pagare 200.000 euro. A portare in luce la questione è stato ieri il quotidiano la Repubblica. Oggi, immediata, è arrivata la nota da parte dell'attuale rettore Marco Dell'Isola, che fa piena luce sul caso.

Di seguito, riceviamo e pubblichiamo la nota del rettore dell'Unicas Marco Dell'Isola.

"Innanzitutto desidero ribadire che gli accadimenti di cui si parla nella sentenza n. 607 del 12.07.2022 del Tribunale di Cassino, del ricorrente Dott. Biondi contro l’Università di Cassino si riferiscono al periodo che va dal dicembre del 2012 al febbraio del 2016 e non dal 2012 al 2020 come erroneamente qualcuno scrive.
A mio parere è molto scorretto sia sovrapporre due diverse cause intentate dal dott. Biondi contro l’Amministrazione (perché si riferiscono a periodi e condizioni lavorative completamente diverse), sia mettere in relazione il presunto demansionamento ed il dissesto economico-finanziario (determinatosi proprio nel periodo 2012-16), con l’attuale gestione e organizzazione del lavoro dell’Ateneo. Associare la gestione economica ed organizzativa del periodo in cui questa situazione si è determinata - come superficialmente fa qualche testata giornalistica - a quella attuale (che oggi subisce queste scelte e gli effetti deteriori economici e legali ad esse connesse) mi sembra veramente paradossale e scorretto sul piano logico e cronologico.
Per quanto concerne il merito del secondo contenzioso (che si riferisce al periodo 2016-2020) mi risulta che, proprio per superare le ragioni addotte dal ricorrente nel primo contenzioso, l’Università aveva prontamente reagito e modificato la collocazione lavorativa del dott. Biondi cercando di venire incontro alle sue richieste, collocandolo in uno degli uffici più importanti e strategici dell’Ateneo, quello della ricerca scientifica.
Oggi il dott. Biondi è responsabile amministrativo del Centro Editoriale di Ateno e, da quando mi sono insediato, non ho mai ricevuto alcuna lamentela sulla sua attuale collocazione. Mi risulta, inoltre, che anche la collaborazione con il Presidente del Centro sia attualmente serena e fruttuosa.
Personalmente ritengo che la prima parte lesa di questa vicenda sia l’Università di Cassino e che le risorse umane e finanziarie finora dedicate a questo triste contenzioso, avrebbero potuto essere impiegate a favore dei nostri studenti. Questa vicenda è una umiliazione per tutti coloro che ogni giorno lavorano per il bene dell’istituzione. É a tutti loro che va il mio pensiero, anche per ringraziarli dell’impegno costante ed incondizionato verso la nostra Università".





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