REGIONALI - In città continua il fenomeno delle affissioni abusive, nottetempo altri manifesti hanno coperto quelli assegnati alla lista di Maccaro. Lo sfogo: "Se non paghi chi devi pagare..."
Controlli a tappeto e multe severe: i vigili urbani, armati di verbale, nei giorni scorsi sono scesi in strada provando ad arginare il fenomeno delle affissioni selvagge che si è verificato nelle principali strade di Cassino dall'inizio della campagna elettorale. Non sarebbe improprio parlare di 'racket delle affissioni', che penalizza i candidati che rispettano le regole restando nei propri spazi prenotati, a vantaggio di chi invece copre gli spazi degli avversari con i propri manifesti. Non solo: altri manifesti elettorali sono comparsi nei giorni scorsi anche negli spazi dove c’è il divieto di affissione.
Per questo motivo, dopo alcuni solleciti giunti in Comune, nei giorni scorsi i vigili urbani sono scesi in strada ed hanno provveduto a sanzionare gli irregolari. Ogni spazio è infatti delimitato da un numero. Quel numero è assegnato ad una singola lista. Non si possono affiggere manifesti su altri spazi, anche se vuoti. A maggior ragione è vietato se con quei manifesti si vanno a coprire quelli degli avversari.
Ma alcuni candidati sembrano non farsi di questi problemi. Ed ecco che entra quindi in gioco il 'racket dei manifesti'. Un fenomeno non nuovo in città, sebbene in passato le maggiori criticità si registravano in occasione delle elezioni comunali e soprattutto quando i social erano ancora scarsamente utilizzati per la campagna elettorale.
Ormai da qualche anno la bacheca di Facebook e dei vari social network sembra aver preso il posto della classica bacheca comunale dove affiggere i manifesti cartacei. Con sorpresa si scopre invece che la bacheca della piazza reale sembra avere sempre il suo fascino rispetto a quella della piazza virtuale. Per questo motivo alcuni candidati cercano di essere presenti su tali bacheche in maniera imponente, facendo soccombere tutti gli avversari che seguono invece le regole con disciplina.
L’attacchinaggio selvaggio si verifica nella notte, entrano in azione vere e proprie bande che non solo coprono gli spazi degli avversari, ma procedono con le affissioni abusive anche negli spazi dove non è possibile affiggere i manifesti.
Qualche candidato penalizzato da questo modo di agire ha invitato il Comune a ripristinare le regole ed è così nei giorni scorsi, armati di macchinetta fotografica, gli agenti della Polizia Locale sono entrati in azione. Hanno immortalato tutti gli spazi occupati abusivamente da alcuni candidati facendo apposita segnalzione.
Ma non è detto che i soldi delle multe entrino nelle casse del Comune. Perché, come già accaduto in passato, spesso intervengono delle sanatorie. Ovvero: con una tantum i partiti politici e i candidati che non hanno rispettato gli spazi loro consentiti possono ‘sanare’ il torto fatto, senza pagare un pegno molto elevato.
Puntuale, infatti, il fenomeno si è verificato nuovamente la notte scorsa, al punto che in mattinata il capolista di Demos - una delle liste più penalizzate dall'attacchinaggio selvaggio - ha provveduto di persona ad attaccare nuovamente i manifesti della sua lista, e si è sfogato: "Inutile mettere i manifesti negli spazi assegnati. Se non paghi chi devi pagare te li coprono o te li strappano. Manifesti abusivi o altro?" domanda Luigi Maccaro.
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