Il Consiglio comunale di Esperia ricorda Piero Baris

Il Consiglio comunale di Esperia ricorda Piero Baris

TERRITORIO -Il Consigliere comunale Angelolivio Del Gigante ha letto una dichiarazione in memoria dell’ex Assessore scomparso il 22 giugno 2023

Il Consigliere comunale di Esperia Del Gigante Angelolivio, all’apertura della seduta del Consiglio Comunale di Esperia del 6 luglio 2023 ha letto una dichiarazione in memoria dell’Ex Assessore Piero Baris scomparso il 22 giugno 2023. Al termine della dichiarazione il Consiglio Comunale, su richiesta del Sindaco Giuseppe Villani, ha osservato in un minuto di silenzio.

Signor Sindaco, colleghi Consiglieri,

quindici giorni fa Piero Baris , Assessore in questo Comune dal 2006 al 2016,  ha lasciato prematuramente i suoi affetti più cari, i suoi amici, la nostra comunità a causa di una grave malattia.

Piero, oltre ad essere stato Assessore e membro di questo Consiglio per dieci anni, è sempre stato un cittadino esemplare, impegnato in iniziative e battaglie politiche condotte con profondo senso civico e morale, un uomo che ha vissuto sempre con passione e grinta ogni momento della sua vita per salvaguardare fattivamente gli ideali di democrazia e libertà che sono stati cardini fondamentali della sua esistenza.

E’ stato un uomo della Polizia di Stato che ha servito questo Paese in lungo e in largo: da Milano a Sondrio, da Bari a Roma, per terminare a Frosinone e a Cassino.

A cavallo tra gli anni settanta e ottanta del secolo scorso ha lavorato nei reparti antiterrorismo della Polizia. Quelli sono stati anni difficili nella storia italiana, anni in cui le organizzazioni terroristiche, sia di matrice interna e fortemente ideologizzate e sia di matrice internazionale, cercavano di abbattere dalle fondamenta le istituzioni democratiche di questo Paese. Piero in quegli anni ha svolto il suo lavoro con coraggio e dedizione cogliendo ottimi risultati in difesa delle istituzioni democratiche e per la sicurezza dei cittadini. Grazie ai risultati raggiunti nel proprio lavoro nel 1992 è stato nominato Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana dal Presidente Oscar Luigi Scalfaro.

È stato un sindacalista militando nel SIULP (Sindacato Unitario dei Lavoratori della Polizia) in quota CGIL ma, soprattutto, prima di approdare ufficialmente nel sindacato, è stato tra i poliziotti protagonisti di  quel percorso storico, politico e sociale che ha portato, partendo dal basso, alla grande riforma del 1981. La legge che ha “smilitarizzato” il Corpo delle Guardie di Pubblica Sicurezza, costituito la Polizia di Stato come prima forza di polizia civile e ridisegnato il sistema della Pubblica Sicurezza in Italia.  I fautori di quel percorso che spesso mettevano a rischio la propria carriera e il proprio posto di lavoro venivano chiamati “i clandestini della PS”.

Ha poi continuato, anche da pensionato, a militare nel Sindacato Pensionati Italiani della CGIL come dirigente locale sempre con l’idea di aiutare i più deboli, soprattutto in periodi difficili come quelli che abbiamo attraversato negli ultimi anni.

Piero è stato un uomo che ha avuto una grande passione per la politica fin da ragazzo quando, in quei famosi anni sessanta, le battaglie politiche erano intese per migliorare le condizioni di vita in un territorio come il nostro che ancora era lontano dallo sviluppo economico, sociale e culturale che sarebbe arrivato solo con la venuta di industrie come la Fiat. I servizi basilari scarseggiavano, il lavoro scarseggiava e molti, come Piero, erano costretti a partire ed andare lontano per cercare un lavoro e una vita dignitosa. Ha militato nel Partito Comunista Italiano e nei partiti che dopo il suo scioglimento ne hanno raccolto l’eredità; prima il Partito Democratico della Sinistra e poi i Democratici di Sinistra.

Dei DS  è stato un apprezzatissimo Segretario della Sezione locale dal 2001 al 2007. Nel 2009 è stato tra i fondatori del Partito Democratico in questa Provincia.

La politica per Piero era concretezza, affrontare i problemi con chiarezza e pragmatismo, non è stato mai amante della politica che va di moda oggi; quella  dei selfie, degli slogan, dei post afferra-consensi, e dei personalismi sfrenati. Per lui la politica e, soprattutto l’organizzazione in cui militava, era uno strumento di partecipazione corale che serviva a risolvere i problemi e a dare risposte alle aspirazioni della collettività.

La militanza politica era fatta di studio delle questioni, di acquisizione di conoscenze e di costante prossimità ai problemi delle persone. Insomma non era l’uomo delle battaglie solitarie del “ci penso io”, ma piuttosto era l’uomo del “facciamo insieme”. Una grande lezione, questa, per me che ho avuto il piacere di collaborare con lui dai tempi di quando era Segretario locale dei DS.

Piero è sempre stato impegnato nel sociale, si interessava quotidianamente del mondo che lo circondava sempre con spirito costruttivo, ricordo, tra le altre cose, quando nel 2004 ha fatto parte del comitato per la costruzione della nuova chiesa di Badia e ultimamente quando, già in condizioni fisiche non ottimali, è stato tra coloro che ha costituito l’APS “I Girasoli” che gestisce il centro anziani di Esperia.

Oggi però, il motivo principale per cui sento il bisogno di ricordare una così importante figura in questo Consiglio, è il fatto che Piero Baris è stato tra i fondatori di quello straordinario progetto civico amministrativo locale, nato nel 2001 che ha cambiato radicalmente il modo di fare e percepire la politica amministrativa ad Esperia e che nel 2006 ha raccolto i consensi necessari per governare la nostra cittadina.

Con la sua attività di amministratore ha lasciato la sua impronta ad Esperia, con la sua visione di futuro e la sua capacità di cambiare la prospettiva, assieme ad altri, verso lo sviluppo ed il progresso della nostra comunità.

È stato un Assessore sempre presente tra la gente in modo serio ed appropriato e pronto ad ascoltare i problemi di tutti, lavorando costantemente per il bene comune. Un uomo, Piero, che ha sempre difeso con forza e tenacia i suoi principi, le sue convinzioni, le sue idee e i suoi valori, ma allo stesso tempo ha sempre avuto una grande capacità di ascoltare, analizzare e capire le ragioni degli altri, anche avversari, sempre nell’ottica di un confronto leale e democratico. L’insegnamento più grande che ha lasciato a noi amministratori di oggi, di cui dovremmo fare tesoro, è che la politica e l’esercizio di funzioni pubbliche non sono un semplice mercato dove ognuno può “acquistare”, più o meno, le risposte ai propri bisogni e ai propri interessi personali e quelli dei propri amici, ma sono i mezzi che servono a perseguire il bene e la prosperità di tutti, servizi che si esercitano in maniera disinteressata per la crescita dell’intera comunità".





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