Il caso Terenzio e le menti piccole della politica

Opinioni - Lello Valente al vetriolo: "Persone timorose del loro scarso consenso hanno messo in scena un'opera di demolizione che nemmeno la Gestapo sarebbe stata capace di tanta cattiveria. Siamo ritornati al tempo dei dossier, dove le corna erano il condimento quotidiano per la denigrazione dell’avversario ma anche del proprio vicino di partito". L'appello ai leader dei partiti

Il caso Terenzio e le menti piccole della politica
di autore Lello Valente - Pubblicato: 19-04-2024 09:31 - Tempo di lettura 2 minuti

Ritornano in mente le parole di Eleanor Roosevelt la moglie del presidente degli USA: "Le grandi menti parlano di idee, le menti mediocri parlano di fatti, le menti piccole parlano di persone". In queste ore menti piccole si sono interessate alla candidatura di Anna Rita Terenzio nella lista di FDI a tal punto da costringere i vertici nazionali del partito ad optarne per l’esclusione .

Problemi personali nessuno, problemi economici nessuno, problemi con la giustizia nessuno, problemi con i voti nessuno. Menti piccole e timorose del loro scarso consenso hanno messo in scena un'opera di demolizione che nemmeno la Gestapo sarebbe stata capace di tanta cattiveria contro una persona che non fa altro che lavorare ben oltre le otto ore previste e sulla quale non ci sono appunti da fare in negativo.

Infatti l’unica colpa di Anna Rita Terenzio è quella di avere del consenso personale che crea ombra a chi ne ha molto di meno e questo scatena quelle menti piccole, prive di coraggio che non conoscono nemmeno lontanamente cosa fosse la lealtà nella politica trascendendo in comportamenti sgradevoli.

Bisognerebbe avere il coraggio e l’onestà di riportare lo scontro sul terreno della politica, di una contrapposizione leale, di uno scontro fatto sulle idee e non ricorrere a mezzi subdoli.

Anna Rita Terenzio ha la grande colpa dell’ingenuità di chi pensa che nella politica possa esserci ancora un minimo di rispetto per la persona, ma fortunatamente non tutti sono uguali.

Se fossi il capo di un partito inviterei  subito Anna Rita a candidarsi per dare un segnale che la politica si fa attraverso il confronto e lo scontro di idee e non attraverso accuse che poco hanno a che fare con la politica.

E’ un modo di fare politica che provoca irritazione, siamo ritornati al tempo dei dossier, dove le corna erano il condimento quotidiano per la denigrazione dell’avversario ma anche del proprio vicino di partito.

Non difendo alcun interesse se non quello del ritorno ad una politica che si basi sul rispetto delle persone prima dello scontro sulle idee, invece ci sono quelli che come l’anno bisestile ad ogni competizione riescono a seminare quella giusta dose di veleno da rimanerne sempre contagiato.





Articoli Correlati