Cronaca - Si è concluso presso il tribunale di Santa Maria Capua Vetere e con sentenza di assoluzione con formula piena, il processo a carico di Valentina Tomassi e Salvatore Secondino connesso con il più ampio procedimento il cui dibattimento si sta svolgendo nelle aule di giustizia della città martire
Si è concluso presso il tribunale di Santa Maria Capua Vetere e con sentenza di assoluzione con formula piena, il processo a carico di Valentina Tomassi e Salvatore Secondino connesso con il più ampio procedimento denominato Welcome to Italy il cui dibattimento si sta svolgendo nelle aule di giustizia della città martire.
A chiedere l'assoluzione dando la misura dell'inconsistenza delle accuse mosse dalla procura di Cassino, è stato il PM, tanto che le difese hanno rinunciato anche alle conclusioni. L’indagine nell’autunno del 2019 sfociò con 25 avvisi di garanzia tra imprenditori dell’accoglienza, dipendenti e amministratori locali e numerosi provvedimenti cautelari. Ma già prima dell’inizio del dibattimento è stato assolto il vicesindaco di San Giorgio a Liri che aveva scelto il rito abbreviato al termine delle indagini.
Appare piuttosto chiaro ora che con queste altre due assoluzioni, si continua a sgretolare il castello accusatorio che fino a qualche tempo fa sembrava inattaccabile. Gli assolti del processo conclusosi ieri assistiti dagli avvocati Maria Luisa Abbatecola, Alessandro Veneziani e Piero D’Orio, sono stati accusati di frode in pubbliche forniture e di concorso con gli altri imputati per altri reati relativi all’accoglienza.
Non è stato tuttavia difficile per Valentina Tomassi e Salvatore Secondino dimostrare l’assoluta inconsistenza delle accuse che sono subito apparse superficiali e facilmente attaccabili. Da considerare inoltre, che il più ampio dibattimento che si celebra a Cassino, subisce forse una modifica degli equilibri a favore delle difese, visto che i reati ascritti a Tomassi e Secondino, rappresentavano uno dei tasselli importanti su cui poggiare l’impianto accusatorio. Grande commozione ieri nell’aula di giustizia di santa Maria Capua Vetere per un’accusa durata cinque lunghi anni e che ha condizionato la vita di tante persone.
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