Politica - L'orgoglio di Luigi Maccaro: "Il 28 ottobre del 1990 la città di Cassino era divisa in due, molti erano fortemente contrari alla comunità. Una lettera dell’Abate Bernardo mise fine alle polemiche e l’avventura cominciò. In questi anni ce ne siamo inventati di cose, direi di tutti i colori. Perché don Antonio sin dall’inizio ripeteva "Exodus non è nata per curare i tossicodipendenti. Noi vogliamo arrivare prima che sia troppo tardi"
Oggi, la Comunità Exodus di Cassino ha celebrato con gioia il 34° anniversario dalla sua fondazione. La Giornata del Ringraziamento ha rappresentato un'occasione speciale di condivisione, riflessione e impegno per il futuro. A inaugurare le celebrazioni è stato il taglio del nastro del nuovo salone, l’ex falegnameria della comunità, ora completamente ristrutturato per ospitare un centro diurno dedicato agli adolescenti in difficoltà.
Durante la giornata, Luigi Maccaro, responsabile della Fondazione Exodus, ha ricordato il percorso e i valori che hanno accompagnato Exodus fin dai suoi esordi: “Il 28 ottobre di 34 anni fa iniziavano ufficialmente le attività di Exodus a Cassino. Avevo 20 anni e con gli scout venivamo in Cascina per dare una mano, pulire, animare la Messa, renderci utili. La città era divisa in due, molti erano fortemente contrari alla comunità. Una lettera dell’Abate Bernardo mise fine alle polemiche e l’avventura cominciò.
In questi anni ce ne siamo inventati di cose, direi di tutti i colori. Perché don Antonio sin dall’inizio ripeteva ‘Exodus non è nata per curare i tossicodipendenti. Noi vogliamo arrivare prima che sia troppo tardi. Facendo prevenzione, con le scuole, con le famiglie, nei luoghi del tempo libero’. E così, da oltre tre decenni, cerchiamo di fare argine contro gli effetti più gravi del disagio adolescenziale: dipendenze, isolamento, fragilità psicologica. Oggi abbiamo inaugurato un nuovo locale che ospiterà proprio un centro diurno per adolescenti. In questi anni abbiamo lavorato con migliaia di ragazzi e cerchiamo di essere sul pezzo anche di fronte ai mutamenti più preoccupanti di questi fenomeni. Ma abbiamo bisogno di non essere lasciati soli: i ragazzi sono i ‘nostri’ ragazzi e le risposte vanno costruite ‘insieme’.”
Dopo l’inaugurazione, ha avuto luogo un vivace momento di confronto, coordinato dalla giornalista Rita Cacciami. Alla discussione hanno partecipato il sindaco di Cassino, Enzo Salera, la psicoterapeuta del Dipartimento Dipendenze e Salute Mentale della ASL di Frosinone, Dott.ssa Marina Zainni, e i coordinatori delle attività semiresidenziali di Exodus, Federica Palmirani e Gabriele Grossi.
Al centro del dibattito, l’emergente problematica dell'abuso delle tecnologie digitali tra i giovani e le conseguenze di isolamento sociale che ne derivano, una sfida che Exodus sta affrontando con interventi di prevenzione e momenti formativi rivolti ai genitori.
Il cuore spirituale della giornata è stato la Santa Messa celebrata dall’Abate di Montecassino, Dom Luca Fallica, che ha espresso gratitudine per il lavoro costante svolto da Exodus e ha invitato tutti a pregare per il successo dei nuovi progetti. A seguire, un pranzo comunitario ha riunito famiglie, amici e sostenitori mentre il pomeriggio è stato animato da un triangolare di calcio a 5, che ha visto scendere in campo le squadre di Exodus, della cooperativa Ethica, e della Casa Johnny & Mary. Ai bambini e ragazzi presenti sono state proposte varie attività tra cui una avvincente caccia al tesoro.
La giornata è stata anche l’occasione per raccogliere fondi destinati all’acquisto dell’impianto di climatizzazione del nuovo centro diurno. Grazie alle donazioni generose di amici ma soprattutto di un imprenditore presente all’evento, è stato raggiunto l’obiettivo di coprire interamente la spesa.
La giornata si è conclusa come era giusto con una grande torta di compleanno. Presenti le famiglie dei ragazzi, gli amici della Comunità di Sant'Egidio e di tante altre realtà del terzo settore e del volontariato come la Caritas diocesana di Frosinone.
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