"Ciacciarelli sa bene che è Cassino il comune ideale per ospitare la stazione Tav"

Opinioni - Il plauso dell'assessore al progetto della stazione nel frusinate è dettato solo da miseri calcoli di convenienza partitica e, forse, di illusoria difesa di potere personale. Egli pensa forse che la gente di queste parti, il suo elettorato, dimentichi il tradimento?

"Ciacciarelli  sa bene che è Cassino il comune ideale per ospitare la stazione  Tav"
di autore Mario Costa - Pubblicato: 20-11-2024 17:57 - Tempo di lettura 2 minuti

Nel brillante articolo di LeggoCassino dal titolo “Se anche Ciacciarelli fa il tifo per la Tav nel nord della Ciociaria”, il direttore, Alberto Simone, si dichiara stupito che il massimo rappresentante del sud della provincia nelle istituzioni, vale a dire l’assessore regionale Pasquale Ciacciarelli, da San Giorgio a Liri, si “sbellichi” (termine quanto mai appropriato nel caso in questione) in complimenti al collega leghista, stesso partito (in fase calante, per fortuna) per la stazione dell’Alta Velocità in territorio di Frosinone.

A noi che conosciamo ed apprezziamo l’intelligenza e l’acume del direttore, meraviglia però il suo stupore nel sentir dire da Ciacciarelli che una stazione ferroviaria sull’alta velocità nei paraggi di Frosinone consentirebbe addirittura di definire provvedimenti “per la piena ripresa economica, produttiva ed industriale della provincia di Frosinone e della Regione Lazio”.

Boom! verrebbe da dire. Per due ragioni. La prima, perché si tratta di affermazione manifestamente ipocrita: l’assessore sa bene che è Cassino il comune ideale per ospitare la stazione dell’Alta Velocità. Anzitutto per la sua posizione baricentrica rispetto a Roma e Napoli, poi per tutte le altre cose ben evidenziate da Alberto Simone. Alternative potrebbero essere, nel caso, solo Pignataro o Roccasecca.

La seconda ragione: si tratta di affermazione palesemente inopportuna e pure alquanto fessacchiotta, dettata da miseri calcoli di convenienza partitica e, forse, di illusoria difesa di potere personale. Egli pensa forse che la gente di queste parti, il suo elettorato, dimentichi il tradimento?

Sono siffatti comportamenti a certificare la generalizzata sfiducia dei cittadini verso il sistema politico-democratico, animato da esponenti lontani dalle cose giuste da fare e assai lontani dai bisogni della base sociale. Una oligarchia preoccupata di mantenere uno status quo funzionale al proprio tornaconto elettorale, alla propria personale carriera.





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