Stellantis, la parola d'ordine è una sola: ridurre i costi

Economia - Tavares già nel 2021, la prima volta che visitò lo stabilimento di Piedimonte San Germano, spiegò che era necessario procedere con le internalizzazioni e l'azzeramento degli appalti. Alle 12 la Consulta dei sindaco dinanzi la fabbrica di viale Umberto Angeli, mercoledì si va in Prefettura: tensione alle stelle

Stellantis, la parola d'ordine è una sola: ridurre i costi
di Redazione - Pubblicato: 23-11-2024 13:01 - Tempo di lettura 2 minuti

La parola d’ordine è una sola: ridurre i costi. Sono troppo alti, in Italia, per produrre le auto. Tavares lo disse già nel mese di aprile 2021, la prima volta che fece visita allo stabilimento di Piedimonte San Germano. Venne ribattezzato ‘Carlos mani di forbice’ per i tagli annunciati. Quello che sta accadendo in questi giorni, in queste ore, nello stabilimento Stellantis di Piedimonte San Germano, non è quindi certamente una doccia fredda: era qualcosa che tutti sapevano presto o tardi sarebbe arrivata. Adesso, tra ammortizzatori sociali in scadenza, transizione green e necessità di ridurre il personale, la fabbrica di viale Umberto Agnelli è nel mezzo di una tempesta perfetta.

Si parte dalla riduzione dei costi. Stellantis intende farlo liberandosi degli appalti esterni, ovvero di tutte quelle aziende che si occupano di servizi come la mensa, le pulizie nei piazzali, le pulizie dei macchinari, la movimentazione auto e non solo. Sono sette le fabbriche coinvolte, per un totale di circa 500 operai. Si tratta della De Vizia, della Teknoservice, della Logitech, della Transnova: gli operai di queste aziende già dai giorni scorsi sono in sciopero. Poi ci sono i lavoratori di Atlas, Iscot e Break & Lunch. Capitolo a parte per quanto riguarda l'indotto di primo livello, ovvero tutte quelle fabbriche di logistica dove ci sono gli ammortizzatori sociali ormai agli sgoccioli e si lavora sempre meno per mancanza di commesse da parte della ex Fca.

Ma torniamo al capitolo delle aziende che lavorano dentro Stellantis: l'intenzione è quella arrivare pian piano all’azzeramento completo di tutti gli appalti, ecco perché gli operai sono in fermento. “Il problema - spiega il segretario della Filcams-Cgil Luca De Zolt - non è il cambio appalto, in quel caso gli operai sarebbero tutelati con la clausola di salvaguardia del personale. Il problema è che siamo di fronte ad appalti non rinnovati, senza avere risposte in merito”. Chi svolgerà, quindi, queste mansioni? “Questo noi non possiamo saperlo, bisognerebbe chiederlo a Stellantis” argomenta ancora De Zolt. I dubbi del sindacato e dei lavoratori vengono sciolti direttamente dall’azienda, anche se non in maniera ufficiale.

Cosa significa? Da fonti interne allo stabilimento è emersa la notizia secondo cui la dirigenza di Stellantis ha chiesto a tutti i capireparto di individuare circa cento operai per fargli svolgere, dal 2025, i servizi di pulizia e movimentazione auto che oggi fanno gli addetti della De Vizia, della Transnova e della Teknoservice, in modo da poter procedere con l'eliminazione di alcuni appalti, facendo fare quelle mansioni a chi oggi è sulla catena di montaggio.

Per i sindacati si tratta di un demansionamento degli operai, che non può essere accettato. Ecco perché all’interno dello stabilimento di viale Umberto Agnelli già venerdì è comparso un volantino firmato da tutte le organizzazioni nel quale si legge:  "La politica dei tagli che Stellantis sta adottando mette in ginocchio un intero territorio che rischia così il tracollo a livello occupazionale. Invitiamo i colleghi di Stellantis a solidarizzare con i colleghi della Transnova in sciopero e non prestarsi alla sostituzione di essi in quanto rappresenta una violazione di legge, oltre che moralmente scorretto".

Anche per questo motivo s'infiamma il clima sindacale e i lavoratori di queste fabbriche lunedì mattina sono pronti ad occupare lo stabilimento Stellantis. Lo rende noto il segretario provinciale della Uilm Gennaro D’Avino ricordando che sempre lunedì, dinanzi lo stabilimento, si svolgerà la Consulta dei sindaci alla quale presenzierà anche il presidente della Provincia Luca Di Stefano. A prendere posizione è intanto il sindaco di Piedimonte, Gioacchino Ferdinandi, che annuncia: "Abbiamo formalizzato la richiesta di un incontro in Prefettura. Ora più che mai è fondamentale unire le forze per dare risposte concrete ai lavoratori e alle loro famiglie”.





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