Stellantis, scatta la serrata di un mese. Sotto l'albero licenziamenti e disperazione

Economia - Poche ore fa la dirigenza aziendale dello stabilimento ha comunicato che il sito produttivo di Cassino terminerà domani il 2024, lavorativamente parlando: cancelli chiusi dal 7 dicembre al 7 gennaio 2025. Intanto prosegue la protesta degli addetti ai servizi, anche oggi il sit-in. E i sindacati litigano. La Uilm replica alla Fiom: "Non è tempo di fare chiacchiere"

Stellantis, scatta la serrata di un mese. Sotto l'albero licenziamenti e disperazione
di autore Alberto Simone - Pubblicato: 05-12-2024 16:50 - Tempo di lettura 3 minuti

“Il lavoro non si tocca, il lavoro non si tocca!” Lo urlano a squarciagola, quasi fino a perdere la voce. I lavoratori delle aziende dei servizi di Stellantis concluderanno domani la terza settimana di sciopero consecutiva: mai, fino ad oggi, nella storia della Fiat prima e di Fca poi, si era vista una mobilitazione del genere. Gli operai della Logitech, della Trasnova, della Teknoservice e della De Vizia sono in protesta dallo scorso 18 novembre, ovvero pochi giorni dopo che la società che si occupa di pulizie ha comunicato la procedura di licenziamento collettivo e alle altre ditte che lavorano nel settore della movimentazione auto è stato comunicato che nel 2025 Stellantis non rinnoverà l’appalto: sono 150, in totale, gli operai che perderanno il posto di lavoro entro la fine dell’anno.

Anche nella giornata di oggi, come già accaduto ieri e l'altroieri, le tute verdi hanno presidiato il cancello 4 di Stellantis impedendo l’ingresso ai tir che dovevano scaricare le merci. Martedì Stellantis è stata addirittura costretta a dichiarare il ‘senza lavoro’ e a mandare a casa gli operai della catena di montaggio e degli altri reparti interni. Ieri si è lavorato solo nelle prime tre ore perché a seguire era già in programma l’assemblea sindacale indetta dalla Fiom.

Nelle stesse ore la Uilm ha riunito tutti i delegati all’Hotel Edra alla presenza del segretario generale Rocco Palombella, che in merito alle divisioni con la Fiom ha spiegato: “Non sono stupito da questo comportamento. Ci auguriamo che tutti ritornino ad essere sindacati che difendono i lavoratori perché qui nessuno vuole primeggiare. Queste organizzazioni ritrovino una serenità d'animo per poter lottare insieme a noi". Gli fa eco il segretario provinciale D'Avino, che rplicando a Di Traglia che aveva chiesto unità (LEGGI QUI: "I lavoratori ci chiedono unità, sono spaventati da divisioni e imposizioni interne"), dice: "In una storia raccontata male siamo tutti cattivi. Non c'è  tempo per le chiacchiere adesso è il momento del fare, abbiamo l'obiettivo di continuare nella protesta al fianco dei lavoratori mettendo in campo tutto fino a quando non ci saranno risposte da parte di Stellantis".

La protesta proseguirà ancora oggi, poi lunedì riflettori puntati sul consiglio regionale dove alle ore 15 si riunirà la commissione “Sviluppo economico , attività produttive, start-up, industria, ricerca e innovazione” per fare il punto, insieme ai sindacati, proprio sulla vertenza Stellantis e indotto in vista del tavolo nazionale al Mimit convocato per il 16 dicembre. Il vice presidente della commissione Daniele Maura spiega che verrà affrontato in primis “il tema degli ammortizzatori sociali”.

E sempre da lunedì partirà una lunga serrata: dalle ore 14 di domani i cancelli chiuderanno e partirà la lunga serrata di un mese: si tornerà in fabbrica solamente il 7 gennaio. Queste le notizie ufficiali, ma potrebbe esserci di più, e di peggio. Secondo ambienti ben informati, infatti, nelle prossime settimane giungerà la comunicazione di un nuovo stop di ulteriori quindici giorni e il primo giorno di lavoro del 2025 dovrebbe essere lunedì 21 gennaio.  

Quel che è certo ad oggi, stando alla comunicazione diramata ieri, è che fino al 20 dicembre ci sarà la chiusura collettiva per le unità montaggio, lastratura e verniciatura facendo ricorso alla ‘solidarietà’: lunedì 9 al montaggio verrà comandato il personale necessario per svuotamento di alcuni tratti di linee. A seguire nei giorni 23, 24, 27, 30, 31 dicembre e 2 gennaio ci sarà un ulteriore stop ma queste giornate verranno coperte in ordine da ferie e permessi dei lavoratori per l’anno 2023/24, i cosiddetti Par: inoltre la festività del patrono sant Amasio prevista il giorno 23 gennaio verrà anticipata al 3 gennaio.





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