Cultura - Il musicista, bolognese di nascita, è stato uno dei giovani cantautori più apprezzati, partecipando a più edizioni dei "poetici" Sanremo di Baudo. "Nel 1989, prima del mio terzo tour, decisi di affidarmi ad un'agenzia di Cassino perché lavorava molto bene. All'ombra dell'abbazia sono stato benissimo, accolto veramente bene, d'estate venivo a vivere li e ricordo una popolazione gentile"
Da oggi, in questa rubrica, iniziamo anche una serie di interviste ad artisti che hanno fatto la storia della musica leggera italiana. Si parte con un musicista a tutto tondo, uno degli Artisti più poliedrici che io abbia mai conosciuto. Miki Porru, bolognese di nascita, è stato uno dei giovani cantautori più apprezzati, partecipando a più edizioni dei "poetici" Sanremo di Baudo. Tra i suoi successi, "Straniero", "Mani", "Ogni tanto si sogna", tanto per citarne solo alcuni. Ma perché proprio Miki su un giornale di Cassino? Scopriamolo insieme.
Ciao Miki, come va? È da un pò che non ci sentiamo. Vorrei rivolgerti un pò di domande per far conoscere ai lettori di Leggocassino.it, chi è Miki ora. Quando Michele Porru inizia a capire che può diventare Miki?
"Da ragazzino sono stato molto convinto, come capita un pò a tutti gli adolescenti quando vogliono raggiungere dei risultati. Sicuramente, diventare Miki può significare molto, sia in positivo che in negativo (risate...). Dal 1982, grosso modo, ho iniziato a crederci, a scrivere tantissimo e, chiaramente, il fatto di poter avere subito, nel 1985, un contratto discografico con una major (CBS), poi nel 1986 il mio primo singolo e nell'87 il mio primo Sanremo ( quello del trio Morandi, Tozzi e Ruggeri, per intenderci ), ha fatto si che prendessi coscienza del fatto che determinate porte stavano iniziando ad aprirsi".
Mi racconti di come oggi Miki Porru, vede il Miki di quei meravigliosi anni a cavallo tra gli '80 e i '90?
"Guarda, a questa domanda ti rispondo dicendoti che quegli anni, li vedo con un approccio un tantino nostalgico, ma senza esagerare. Mi piace tutto quello che ho fatto, nonostante dei momenti, diciamo così, anche bui e, chiaramente, oltre al percorso professionale, in quegli anni c'è stato anche i mio percorso di crescita umano. Ricordiamo che quel periodo, per noi nati a metà dei '60, rappresentavano un mondo ideale. Estetismo sfrenato si, ma dove le persone riuscivano a "costruire" ancora dei rapporti umani diretti".
In quegli anni, l'agenzia che gestiva la produzione dei tuoi live, era di Cassino o sbaglio? Che rapporti avevi con la cittadina laziale? Con le persone cassinesi? Quanti concerti hai fatto in quelle zone? Ne ricordi qualcuno in particolare? Qualche aneddoto? I musicisti che ti seguivano in tour, erano delle zone circostanti Cassino? Ti ricordi qualcuno di loro? Sei rimasto in contatto con qualcuno? Hai qualche "chicca" che potresti raccontarci?
"Si, nel 1989, prima del mio terzo tour, decisi di affidarmi ad un'agenzia di Cassino perché lavorava molto bene. Il centro/sud era il fulcro della nostra attività, le meravigliose feste di piazza, con fiumi di persone che assistevano ai concerti e io che avevo tanta voglia di esibirmi. L'agenzia era quella di Roberto Avallone, col quale poi ho mantenuto un bel rapporto umano, al di la di quello lavorativo. A Cassino sono stato benissimo, accolto veramente bene, d'estate venivo a vivere li e ricordo una popolazione gentile, affettuosa anche se sempre discreta e non posso che parlarne bene. Ho fatto tantissimi concerti tra l'89 e il '90 sia in provincia di Frosinone che, chiaramente poi un pò in tutto il centro/sud, all'epoca, come ricorderai anche tu, si lavorava davvero bene.
Di aneddoti potrei raccontartene tantissimi, non saprei da dove cominciare. Ricordo una festa dell'uva, una sorta di carnevale estivo e, il manager, aveva acquistato un'automobile nuova. Io per fargli uno scherzo mi sdraiai sul cofano dell'auto e gliel'ammaccai. Finito il concerto, Roberto non volle riaccompagnarmi con la sua macchina, voleva uccidermi. I musicisti erano quasi tutti di Cassino o zone limitrofe. Solo il batterista era di Bologna; sono rimasto sicuramente in contatto con alcuni di loro anche se, chiaramente, col tempo, ci si perde un pò. C'era molto affiatamento tra noi sul palco e anche fuori. Nel 1990 preparammo un concerto "princiano" il tour del disco "Nuclei Disarmati Annoiati". Curammo il tutto nei minimi dettagli anche nel look e nei movimenti; avevamo anche due danzatrici, una di Cassino e una di Milano, molto brave e sexy, cosa che, in alcuni paesi poteva risultare un pò "sfrontata". Però era davvero tutto molto bello".
Delle tue fonti ispiratrici, musicali e non, ne vuoi parlare ai lettori di Leggocassino.it?
"Più di ogni altra cosa io adoro approcciarmi alla composizione e credo che sia la cosa nella quale io sia più portato. Ho avuto la fortuna, grazie ad amici più grandi di me, di conoscere il mondo beatlesiano. Le canzoni dei Beatles, gli sviluppi armonici e melodici inarrivabili che loro hanno lasciato in eredità a noi comuni mortali, mi hanno sempre affascinato, dopodiché, visto che i miei gusti sono davvero disparati, non ho un vero e proprio ispiratore. Tra i cantautori, sicuramente De Gregori, e questo si evince dai miei ultimi album, è il mio preferito".
Ti va di parlarci del tuo rapporto professionale e non solo, con Red Canzian?
"Beh, Red è un pò il mio mentore, nel senso che dall'83, abbiamo questo legame, dentro e fuori la musica. É una persona altamente professionale dalla quale ho imparato il rigore, che non basta avere talento per fare cose importanti ma ci vuole una dedizione, una capacità psicologica che si acquisisce nel tempo, infatti prima, sicuramente, non ce l'avevo. L'incontrare Red, per me, è stata una fortuna, il carro da cui non sono mai sceso. Sanremo 2018, il suo ultimo da solista, l'abbiamo fatto insieme, con la canzone "Ognuno ha il suo racconto", scritta da me. Il nostro rapporto è solido, va avanti e ne sono contento".
Dopo il periodo sanremese con tantissimi live, periodi lunghissimi creativi in studio in cui si preparavano i dischi, quelli veri, come è cambiato Miki?
"Non molto direi, sono rimasto sempre più o meno lo stesso, ho cercato sempre di rispettare la mia creatività, senza cercare di adeguare il mio modo di scrivere canzoni, ai tempi. Ho ripreso a fare dischi nel 2012, dopo 11 anni di silenzio completo, a parte qualche esperienza importante come autore e ho voluto sempre proporre quello che veniva fuori dalla mia anima, se andava bene, meglio, altrimenti amen. Chiaramente, essendo io un perfezionista, alle cose ci lavoro finché non sono completamente soddisfatto. Forse adesso mi piacerebbe più "ricercare" qualcosa di particolare nell'uso del linguaggio dei testi delle canzoni".
Miki Porru ora è un Artista a tutto tondo, di cosa si occupa? Puoi parlarci delle tue produzioni musicali, del tuo essere Autore di canzoni e Musical?
"Io mi occupo sempre di musica, poi ho una vita molto eclettica nel senso che faccio anche progettazione sociale, per servizi alle persone, questo è un lavoro che faccio in libera professione, per integrare, perché non sempre, con la musica, riesci a starci dentro, gli introiti sono molto altalenanti. I miei ultimi dischi sono onesti, prodotti con grande sincerità e hanno avuto delle ottime recensioni anche da critici molto importanti come Michele Monina ecc. Sinceramente mi piace essere autore ma anche autore di me stesso. Quando scrivo per altri, però, mi calo completamente nei panni di chi dovrà cantare, quando scrivo per me, come dicevo, la cifra stilistica è quella della sincerità assoluta".
Casanova di Red Canzian è un'Opera Pop come l'ha definita lo stesso Red, ne puoi parlare ai lettori del nostro giornale?
"A livello di scrittura, per Casanova, abbiamo impiegato più di un anno e poi vederla concretizzata in tantissimi teatri d'Italia (oltre 110 rappresentazioni) con tanti apprezzamenti da parte anche degli attori e dei cantanti del cast, per quanto riguarda le liriche che ho scritto, è stata un'esperienza meravigliosa che, speriamo possa sfondare anche in Asia infatti, ora è di scena in Cina".
Salutiamo Miki per questa intervista molto intima e vera e speriamo di rincontrarlo magari nelle zone cassinesi, per qualche concerto dove poter ascoltare i brani di due suoi bellissimi album “Diamanti” e “Hotel Disamore” che rispecchiano molto il suo "mondo sincero".
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