Cultura - Dal libro alla serie TV: lo scrittore fa emergere una realtà rimossa dalla memoria collettiva dell'Italia, e di fatto ci ricorda le ragioni del nostro antifascismo
Sono diversi i motivi che mi hanno incuriosito a leggere M- Il figlio del secolo. Si tratta del romanzo di Antonio Scurati dal quale nasce la miniserie televisiva italo-francese diretta da Joe Wright. Una revisione per la televisione scritta da Stefano Bises e Davide Serino.
Certamente in tanti saranno presi dall'offerta televisiva in questi giorni sul canale SKY Atlantc, ma il romanzo ha anche un certo fascino. Primo tra tutti è senza alcun dubbio il prestigioso Premio Strega, che l'opera di Scurati vince nel 2019. Un altro motivo che avvicina alla lettura è il genere. Infatti, il romanzo storico è un tipo di lettura che piace e affascina perché in una storia l'autore da una trama dove agiscono dei personaggi calati in un dato ambiente, con usi e costumi di un'epoca, di un Paese, di una cultura, dando così spessore e aumentando la fascinazione dei lettori. Insomma, è piuttosto semplice capire perché il romanzo storico, oggi, è un genere che ha successo.
Poi, il romanzo di Scurati, M- Il figlio del secolo, è ben fatto, e diventa un vero e proprio viaggio nel passato recente dell'Italia. Sono passati poco più di cento anni (parliamo del 1919), quando Benito Mussolini dà vita a quella che lui stesso definisce "una creatura bellissima." Infine, c'è il tema del fascismo. Il romanzo (come la serie TV), ripercorre gli anni dal 1919 al 1925. Sono questi gli anni di un Fascismo che vuole rivoluzionare l'Italia, che vuole scrivere la storia.
Si va dalla Marcia su Roma, lo squadrismo, alle ragioni che portano all'omicidio Matteotti, e alla secessione dell'Aventino. L'autore termina il romanzo con il discorso che Mussolini tiene alla Camera il 3 gennaio 1925. Fotografa così l'atto con il quale il fascismo diventa apertamente un regime autoritario. Concludo dicendo che M- Il figlio del secolo è un romanzo documentario che, per la prima volta, racconta in maniera voluta dall'autore, il fascismo da un punto di vista interno. Cioè, non ci sono filtri politici o ideologici. Scurati fa emergere una realtà rimossa dalla memoria collettiva dell'Italia, e di fatto ci ricorda le ragioni del nostro antifascismo.
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