Stellantis, scoppia blindo elettrico: fabbrica evacuata e operai a casa

Economia - Dopo il 'senza lavoro' di ieri, oggi la produzion è tornata regolare ma la tensione è ancora altissima nelle fabbriche dell'indotto. A causa della crisi dell'automotive niente premio di risultato agli operai della 'Cogeme Italia' di Patrica. Domani giorno decisivo per De Vizia

Stellantis, scoppia blindo elettrico: fabbrica evacuata e operai a casa
di autore Alberto Simone - Pubblicato: 04-02-2025 09:00 - Tempo di lettura 2 minuti

Scoppia un blindo elettrico: paura sulla catena di montaggio e stabilimento prontamente evacuato. L’episodio si è verificato poco dopo le 11 di ieri mattina all’interno del sito pedemontano di Stellantis a Cassino. Per cause ancora in fase di accertamento da parte degli enti preposti in sinergia con le Rls di stabilimento, ovvero i responsabili della sicurezza in fabbrica, il condotto elettrico prefabbricato è improvvisamente scoppiato.

Tale condotto è usato  per distribuire e controllare l'energia elettrica di tutti i tipi di carichi e comprende sbarre che sono separate e sostenute da materiale isolante in un canale o un involucro simile. Lo scoppio ha fatto temere il peggio tant’è che la catena di montaggio dove si producono le vetture Alfa e Maserati è stata immediatamente evacuata. In poco tempo le tute rosse hanno guadagnato l’uscita e sono rimaste all’esterno della fabbrica in attesa di riscontri. All’interno sono subito partite le ispezioni da parte della dirigenza aziendale che non ha ritenuto opportuno far rientrare le maestranze. Alle ore 12 è stato infatti dichiarato il cosiddetto ‘senza lavoro’ e gli operai sono stati mandati a casa.

Come sempre accade in questi casi, si sono verificati disagi per alcuni di loro che hanno dovuto attendere le 14, ovvero l’orario naturale di fine turno, quando in viale Umberto Agnelli arrivano i bus. Nel pomeriggio di ieri non sono giunte nuove comunicazioni per la giornata odierna, ragion per cui, salvo imprevisti dell’ultimo minuto, gli operai oggi dovrebbero essere regolarmente sulle linee.

Sono giorni caldi sul fronte automotive anche per quel che riguarda le tante vertenze aperte. Sempre ieri mattina, infatti, in maniera unitaria, le sigle di settore confederali, a seguito della rottura della trattativa avvenuta lo scorso 29 gennaio presso la sede di Frosinone di Unindustria con la direzione dello stabilimento 'Cogeme Italia' di Patrica, hanno proclamato lo stato di agitazione fino a nuove decisioni. 

“Il punto di rottura - spiegano in una nota la Fim-Cisl, la Fiom-Cgil e la Uilm-Uil -  è stato  l’ennesimo rifiuto ad aprire concretamente un confronto serio e senza pregiudizi che potesse incanalare la trattativa verso un rinnovo adeguato ed in linea con le esigenze di tutti. Il paradosso che abbiamo dovuto per l’ennesima volta registrare - dicono i sindacati - è stato la cancellazione in un solo colpo del premio di risultato e dei buoni pasto fino ad ora riconosciuti grazie a precedenti accordi sindacali e nel frattempo scaduti”. 

Le motivazioni dichiarate al tavolo da parte di Cogeme, sono tutte da ricercare in una crisi del settore Automotive che secondo la stessa azienda sta determinando un calo delle commesse ed incertezze sul futuro della stessa realtà di Patrica e più in generale dell’intero comparto. Fim, Fiom e Uilm ribadiscono però la necessità di riaprire quanto prima il tavolo della trattativa per giungere alla risoluzione del problema.

Da Patrica a Cassino il passo è breve: domani, mercoledì 5 febbraio, è l’ultimo giorno utile per provare a risolvere la vertenza De Vizia. La società che si occupa di pulizie all’interno dello stabilimento Stellantis di Cassino ha presentato la scorsa settimana l’ennesima offerta migliorativa, adesso spetta alla multinazionale decide se prorogare o meno l’appalto scaduto il 31 dicembre 2024 e in regime di proroga fino a domani, giorno del vertice in regione Lazio.

In caso di pollice verso, in Regione si aprirà la  procedura di licenziamento collettivo per i 32 lavoratori che per 12 mesi potranno beneficiare della cassa integrazione per cessata attività; se la fumata sarà invece bianca - così come i sindacati sperano - le tute gialle torneranno regolarmente al lavoro, il servizio di pulizie non verrà internalizzato e si discuterà solamente di nuovi ammortizzatori sociali: ancora 48 ore di agonia, poi la decisione finale sui licenziamenti.





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