Nel giorno della Liberazione "Cassino Popolare" onora Antonio Lanni

Cronaca - Il Carabiniere eroe dimenticato e l'importanza della memoria antifascista. L'iniziativa ha rappresentato un momento di riflessione sull'importanza della Costituzione italiana, nata dalla lotta antifascista, e sul pericolo di perdere la consapevolezza dei suoi fondamenti

Nel giorno della Liberazione "Cassino Popolare" onora Antonio Lanni
di autore Alberto Simone - Pubblicato: 26-04-2025 17:59 - Tempo di lettura 2 minuti

Una commovente cerimonia si è svolta ieri mattina a Cassino in ricordo di Antonio Lanni, un carabiniere originario di Sant'Angelo Theodice che si distinse per il suo coraggio e la sua incrollabile scelta di campo durante la Resistenza. Lanni, medaglia d'oro conferita dal Comune di Tortona, dove fu tragicamente ucciso insieme ad altri partigiani, è stato al centro di un'iniziativa promossa da Cassino Popolare, Anpi, Rifondazione Comunista Sinistra Europea e numerosi cittadini, in collaborazione con la famiglia Lanni, in occasione del giorno della Liberazione.

La figura di Antonio Lanni incarna un esempio luminoso di chi, di fronte al baratro della storia, seppe anteporre la libertà e la giustizia all'obbedienza cieca a un regime oppressivo. Carabiniere, non esitò a schierarsi contro l'occupazione nazifascista, pagando con la vita la sua scelta a Tortona il 27 febbraio 1945. La medaglia d'oro al valore civile, conferitagli postumo dalla città piemontese, testimonia il suo sacrificio e il suo eroico contributo alla lotta di Liberazione.

Durante la commemorazione, è emerso con forza l'appello affinché Cassino e i suoi cittadini facciano di più per onorare la memoria di tutti i partigiani e le partigiane che, con coraggio e abnegazione, si ribellarono all'oppressione nazifascista. Un monito a non dimenticare il prezzo pagato per la libertà e la democrazia, valori che, come sottolineato dagli intervenuti, appaiono oggi in parte offuscati.

L'iniziativa ha rappresentato un momento di riflessione sull'importanza della Costituzione italiana, nata dalla lotta antifascista, e sul pericolo di perdere la consapevolezza dei suoi fondamenti. Il grido unanime "Mai più fascisti, mai più guerra" ha risuonato con particolare intensità, richiamando la responsabilità collettiva di preservare la memoria storica e di difendere i valori democratici.

La partecipazione della famiglia Lanni ha reso la cerimonia ancora più toccante, sottolineando il legame indissolubile tra il sacrificio individuale e la memoria collettiva.

L'evento ha rappresentato un'occasione per ribadire l'importanza di tramandare alle nuove generazioni la storia della Resistenza e il valore della Liberazione, affinché gli "eroi" di quel periodo non siano dimenticati e il loro sacrificio continui a illuminare il cammino verso un futuro di pace e democrazia.





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