A Isola del Liri un Primo Maggio di lotta, memoria e dignità

Economia - I sindacati lanciano il loro grido per lavoro, libertà e giustizia sociale. Sos sulla sicurezza, la Cgil: "Il lavoro che uccide non è una fatalità, ma una scelta politica, economica e morale”. La Cisl: " È un fenomeno che ci allarma e che denunciamo con forza"

A Isola del Liri un Primo Maggio di lotta, memoria e dignità
di autore Alberto Simone - Pubblicato: 02-05-2025 13:42 - Tempo di lettura 2 minuti

Una piazza carica di storia e significato ha accolto ieri la celebrazione del Primo Maggio a Isola del Liri, dove da oltre 120 anni i lavoratori si danno appuntamento per affermare i propri diritti e rinnovare l’impegno collettivo per una società più giusta. La nota letta dalla Cgil ha acceso i riflettori su temi cruciali, rilanciando con forza la centralità del lavoro come fondamento della democrazia.

La cornice simbolica della cittadina ciociara, che già alla fine dell’Ottocento vide nascere la “Lega di Resistenza degli Operai Cartai”, è stata teatro di un discorso potente, che ha intrecciato la memoria della Resistenza con le sfide contemporanee: guerre, disuguaglianze, precarietà, sfruttamento e morti sul lavoro.

“Facciamo rumore”, ha gridato la Cgil, per opporsi alla retorica della sobrietà imposta a chi ancora crede nei valori della Liberazione. Un grido che non accetta la compressione della memoria antifascista, né le ipocrisie di chi pretende rispetto mentre tollera rigurgiti autoritari. Centrale nella nota, la denuncia delle condizioni di lavoro che, ancora oggi, nel 2025, costano la vita a tre persone al giorno in Italia.

“Il lavoro che uccide non è una fatalità, ma una scelta politica, economica e morale”, si legge con forza. L’elenco delle vittime in provincia di Frosinone – tra Strangolagalli, Morolo e Frosinone – è una ferita aperta, un’emergenza che non può più essere ignorata. Non basta il cordoglio: servono ispettori, sanzioni, giustizia.

Altro grande tema affrontato è stato quello della libertà, che – secondo la Cgil – non può essere confusa con il liberismo. “Non è libera una persona costretta a emigrare, a lavorare senza sicurezza, a sopravvivere con un salario inadeguato”. La vera libertà, è scritto, “si alimenta di significato collettivo, si difende con la solidarietà e con la partecipazione alla vita democratica”.

Accorato anche l’appello alla politica industriale e al rilancio del territorio: un Sud della provincia che “trema” e un Nord che “non ride”, tra burocrazia, infrastrutture carenti ed emigrazione giovanile. La nota ha lanciato un chiaro messaggio: senza lavoro dignitoso, non c’è futuro. E il lavoro, per essere tale, deve essere “dignità, certezza, diritto, sicurezza”. La manifestazione si è chiusa con un inno ai valori fondanti della Repubblica: pace, giustizia sociale, solidarietà, democrazia. “Né più schiavi né più padroni”, ha concluso la Fiom, “il lavoro è un diritto, non una gentile concessione”.

DALLA CISL

"In occasione della giornata del 1° maggio la Cisl Fp Frosinone ha scelto di essere presente sia a Roma che a Isola del Liri, per ribadire con forza che il lavoro è e deve essere sempre sinonimo di dignità, giustizia sociale e diritti – ha affermato il Segretario Generale Antonio Cuozzo - Il Primo Maggio non è una semplice ricorrenza: è una giornata di impegno, memoria e responsabilità.

Oggi più che mai, al centro della nostra mobilitazione abbiamo posto la sicurezza sul lavoro a 360 gradi, perché non può esserci futuro senza un lavoro sicuro, tutelato e rispettoso della persona. In troppe realtà della provincia di Frosinone, però, le condizioni lavorative continuano a essere precarie, insicure, prive delle tutele essenziali. A questa drammatica situazione si somma l’aumento di episodi di violenza fisica, verbale e psicologica nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori, spesso lasciati soli di fronte a contesti degradati o privi di adeguata protezione. È un fenomeno che ci allarma e che denunciamo con forza, perché mina le basi della convivenza civile e del rispetto reciproco sui luoghi di lavoro".


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