L'INDISCREZIONE - Il premier incaricato avvia oggi le consultazioni e già domani dovrebbe sciogliere la riserva. Intanto impazza il toto nomi per i dicasteri. Gualtieri all'Economia non sembra affatto blindato: circola l'ipotesi di un banchiere della provincia di Frosinone. Intanto, sul fronte politico, Fantini plaude a Zingaretti. Calcagni: "Renzi ha fatto un capolavoro". Ruspandini di FdI chiede il voto, pentastellati tra "vaffa" e silenzio
Non ha ancora sciolto la riserva. Lo farà con molta probabilità nel weekend dopo le consultazioni con i gruppi parlamentari che prenderanno il via nel pomeriggio. La strada di Draghi non sembra affatto in discesa. Il Parlamento sembra aver fatto "orecchio da mercante" rispetto all'accorato appello del presidente Mattarella e così ad oggi il premier incaricato può contare solamente sul sostegno del Pd, di cespugli di centristi ed europeisti, Azione, +Europa, Italia Viva e una buona parte di Forza Italia.
La destra più estrema è ferma nella richiesta di tornare alle urne: la Lega lo ha ribadito con Matteo Salvini ieri sera nel salotto di Lilli Gruber e FdI lo spiega anche a livello locale con il senatore Massimo Ruspandini. Il M5S ancora non riesce ad elaborare il lutto per la dipartita politica del suo premier e tra gli ortodossi grillini c'è ancora chi vaneggia di un possibile nuovo incarico a Conte se Draghi dovesse fallire. A livello nazionale Grillo e Di Battista rispolverano il partito del "vaffa" mentre sul territorio tutto tace. Non si esprimono i parlamentari del frusinate e men che meno i big pentastellati della Ciociaria.
Esultano, invece, i vertici provinciali di Italia Viva. La responsabile ciociara del partito Valentina Calcagni dice: "Grazie al coraggio di Matteo Renzi il Governo non è più ad appannaggio dei social, non ci sono più populisti sovranisti giustizialisti. In un momento tanto duro e difficile per molti di noi c'è bisogno di personalità di spessore capaci di mantenere salde le redini, capaci di fare riforme e di avere visione per il futuro senza sciupare le opportunità del Recovery. Dopo il primo round Renzi ha stoppato i pieni poteri a Matteo Salvini, nel secondo round ha tolto i poteri a chi si è dimostrato non essere all'altezza della situazione".
Più ingessato e sobrio il commento del segretario provinciale e membro dell'assemblea nazionale del Pd, Luca Fantini, che spiega: "Il Partito democratico sarà con le sue idee al servizio del Paese, anche nella nuova fase che si è aperta con l’incarico a Mario Draghi, per contrastare la pandemia, proseguire spediti con la campagna vaccinale, rilanciare il tessuto economico e sociale nel solco della collocazione europeista dell’Italia riconquistata grazie al contributo di tutti i democratici”.
E poi prosegue: “È una fase drammatica, complicata ancor più da questa assurda crisi di governo. Ma è anche un momento di grandi opportunità per nuovi investimenti che rilancino la crescita grazie al Next Generation Eu. È il tempo, come ha spiegato il segretario Nicola Zingaretti, del protagonismo del Pd per mettere in campo contenuti e una visione chiara, anche sul fronte di una alleanza con M5S e Leu che, sicuramente, può essere riproposta - conclude - su temi e azioni comuni che facciano il bene della nazione”
Riuscirà, in questo contesto, il governo Draghi a vedere la luce? Le prossime 48 ore saranno cruciali. Intanto scatta il toto nomi per i ministri che entreranno nell'esecutivo che Mattarella ha chiesto sia "di grande profilo". Ambienti beninformati danno per scontata la riconferma di Speranza alla Sanità e di Gualtieri all'Economia per gestire due settori cruciali ed avere continuità in questo periodo di crisi sanitaria ed economica. Ed è proprio al ministero dell'Economia, però, che potrebbe arrivare un nuovi ministro. Potrebbe arrivare direttamente dalla Ciociaria. Si tratta di Fabio Panetta, ex direttore generale della Banca d'Italia, più volte ospite della Banca Popolare del Cassinate agli eventi organizzati dalla BpC. Un ciociaro doc: è il figlio dello storico sindaco di Pescosolido, Paolino Panetta.
Fabio Panetta al momento è uno dei nomi più quotati per il prossimo governo Draghi, il suo nome infatti è molto apprezzato anche da Italia Viva ed è stato accostato al Ministero dell’Economia nel caso in cui non dovesse venir confermato nuovamente l’attuale ministro Gualtieri. Il rapporto tra i due economisti è molto forte, e proprio per questo motivo Draghi potrebbe affidare la gestione dell’economia del nostro Paese all’ex direttore generale della Banca d’Italia. Al momento si tratta solo di ipotesi che potrebbero venir confermate o smentite dopo gli incontri con i partiti, ma Panetta è senza dubbio una personalità in linea con un "governo di alto profilo", richiesto da Mattarella.
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