CULTURA - Domani l'inaugurazione dell'evento coordinato da Leo Sambucci e curato dall'architetto Giacomo Bianchi. Gli scatti provengono dal prezioso archivio di Ivo Sambucci. C'è il patrocinio del Comune: parla il sindaco Enzo Salera
Si inaugura domani, alle ore 17.30, nella Galleria di Piazza Labriola (sotto i portici cittadini) la mostra “Cassino e la Memoria”, patrocinata dal Comune di Cassino. Dal prezioso e ricco archivio fotografico di Ivo Sambucci sono state tratte delle foto storiche della Città e dell’Abbazia prima della distruzione del 1944, nella seconda guerra mondiale.
L’allestimento della mostra è stato curato dall’architetto Giacomo Bianchi, mentre il tutto è stato coordinato da Leo Sambucci. All’inaugurazione presenzieranno il sindaco, Enzo Salera, l’abate Dom Donato Ogliari, lo storico locale Emilio Pistilli.
La mostra è gratuita e, dopo la "prima" di domani, per un determinato periodo di tempo sarà esposta all'interno del teatro "Manzoni".
"Scorrendo le foto, le immagini della mostra, si è irresistibilmente catturati dallo “sguardo inferiore, dal basso”, ed ecco, allora, prendere forma da tale punto di osservazione un paesaggio in cui l’Urbe è coronata, decorata da campi ben coltivati che giungono a lambire i palazzi signorili. Le lunghe prospettive degli assi principali che attraversano la città, ariosi, alberati; prospettive punteggiate dalla graziosa presenza di giardini pubblici e spazi verdi di residenze private. E i monasteri, non solo quello, sommo, “a cui Cassino è ne la costa”, ma dei Francescani, dei Domenicani, e conventi e scuole venerate, e chiese e fontane. E la “Rocca”, ancora integra, austera. Insomma, un bel guardare, un bel vedere! Le emozioni, il coinvolgimento personale sono inevitabili" dice il sindaco di Cassino, Enzo Salera.
L'abate di Montecassino, Donato Ogliari, sottolinea: "Sarebbe un vero peccato se la mostra si risolvesse in un mero e nostalgico amarcord. Se è vero che le fotografie sono delle finestre aperte sul passato, esse non dovrebbero, tuttavia, essere considerate come meri veicoli di informazioni volte ad accrescere la nostra conoscenza di una Cassino che non c’è più.
Una città, infatti, non è solamente un luogo nel quale si abita, ma anche e soprattutto un modo di essere, radicato nel passato e proiettato nel futuro. L’auspicio è che quella luce che ha consentito alle immagini della vecchia Cassino di restare impresse sulla lastra o sul rullino fotografico e di giungere fino a noi, possa raggiungere anche il nostro sguardo interiore e aiutarci a recuperare l’anima autentica della nostra Città, quella basata su una resilienza creativa e su valori e aspirazioni condivisi, nella ricerca del bene comune. Questo sì che sarebbe un segno di amore e di dedizione a questa nostra terra, al suo futuro e al futuro delle nuove generazioni".
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