Opinioni - Lello Valente: "L'ex sindaco dovrebbe fare reunion dell’intera sua maggioranza per offrire a tutti la possibilità di sfogarsi e dire tutto ciò che si pensa ma non si dice, è una possibilità per ricominciare un cammino dal punto zero"
Sento nell’aria ancora troppa acredine, troppi rancori, troppa diffidenza, residui antichi per la prematura caduta dell’amministrazione D’Alessandro. Qualche mese fa avevo proposto un ritiro spirituale dell’intero centrodestra per affrontare e metabolizzare quella sciagurata scelta di far cadere una amministrazione che sotto l’aspetto amministrativo stava facendo molto bene, affrontando anche con coraggio lo spinoso tema del dissesto finanziario, ma ognuno si sente senza peccato!
Invece ci sono molte responsabilità in quella caduta, responsabilità ben distribuite tra chi aveva una strategia di lungo tempo, di chi minava la stabilità dall’interno, di chi ha abboccato ed ha fatto mancare il numero legale e di chi non aveva ben compreso le furbizie e gli inganni della politica
Responsabilità anche del Sindaco D’Alessandro che non aveva capito cosa gli stava succedendo intorno, ma si trattava di un sindaco civico privo di esperienza politica, anzi privo di cattiveria e di furbizia politica, non è una colpa, forse un merito, ma è caduto.
Molte delle opere che oggi si stanno realizzando sono figlie di progetti presentati e finanziati all’amministrazione D’Alessandro, e lo stesso Sindaco godeva in città ed in provincia di un certo prestigio e considerazione. E’ stato un grave errore farlo cadere, ed è un grave errore non aver ancora metabolizzato quella scelta sbagliata; oggi la presunzione di essere nel giusto è il vero tarlo del centrodestra, perché ognuno pensa di aver ragione e non si ha la capacità di riconoscere i propri errori. Così che ancora oggi ci si sente vittime di una ingiustizia e si rimane nel silenzio rancoroso verso l’altro che è al proprio fianco.
Da una parte del centrodestra che oggi si definisce “civica” porre la scelta delle primarie per individuare la figura del candidato sindaco come una conditio sine qua non mi sembra solo una scelta per non costruire in nome di mai sopiti rancori e di strategie avulse al contesto locale amministrativo.
Fossi in questi civici qualche maliziosa domanda me la farei, come mai questa scelta non sia stata proposta 4 anni fa, e come mai non si prese in considerazione di ripresentare un sindaco sfiduciato mettendo da parte quei Consiglieri e quei partiti che ne avevano causato la caduta. Sarebbe stata una scelta politica logica, ma non fu fatta, come mai? Se ognuno continua a ritenersi il più furbo, e ognuno pensa di potersi vendicare, se ognuno si ritiene il depositario delle verità e se nessuno riconosce gli errori fatti, non ci potrà essere un futuro per il centrodestra di Cassino e forse nell’intera Ciociaria, perché poi le ripercussioni saranno a catena.
Lo stesso Sindaco D’Alessandro dovrebbe uscire da questa torbida fase rancorosa e di affrontare la realtà con lucidità e razionalità. Fossi in lui farei una reunion dell’intera sua maggioranza per offrire a tutti la possibilità di sfogarsi e dire tutto ciò che si pensa ma non si dice, è una possibilità per ricominciare un cammino dal punto zero. Una forma di metabolizzazione collettiva del lutto per la chiusura prematura di una solida maggioranza di centrodestra.
Agli amici che oggi si definiscono come civici del centrodestra un invito a capire che la politica è ragionamento e confronto e soprattutto lealtà, furbizie e scappatoie, da parte di tutti, che nascondono altri obiettivi la gente non li capirebbe; seduti ad un tavolo si possono trovare anche soluzioni alternative per l’individuazione del candidato sindaco, perché le primarie non possono essere un unico punto di un programma amministrativo che ancora non è stato nemmeno discusso e nemmeno si può giustificare al cospetto degli elettori una rottura sul presupposto che si è in sintonia su tutto tranne che sulle primarie.
Si analizzi con lucidità il risultato delle passate amministrative per capire che non ci sono più spazi per giochetti e furbizie, è necessario elevare il livello del dibattito, bisogna fissate degli obiettivi amministrativi condivisi e si tracci un percorso per il loro raggiungimento.
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