Cronaca - Il professore Alfredo Gaito: "Avrebbe ancora avuto tanto da dare: pronto, sempre aggiornato, brillante, oserei dire geniale. Era capace di vedere i problemi che altri avrebbero scoperto magari dieci anni dopo”
In apertura della giornata di studi in ricordo di Gianrico Ranaldi, tenutasi ieri a Roma, in una affollata sala delle lauree della Facoltà di Giurisprudenza nell’Università “La Sapienza”, il professore Alfredo Gaito, ordinario di Diritto Processuale Penale dell’Ateneo romano, nella affettuosa testimonianza di quello che è stato uno dei suoi allievi prediletti, ha detto che “quando muoiono gli anziani, i maestri, dispiace, ma ce ne facciamo una ragione.
E’ quando muore un giovane che le cose sono drammaticamente distorte”. Riferito sempre a Gianrico, ha aggiunto: “Egli avrebbe ancora avuto tanto da dare: pronto, sempre aggiornato, brillante, oserei dire geniale. Era capace di vedere i problemi che altri avrebbero scoperto magari dieci anni dopo”.
Un caro ricordo di Gianrico era stato tracciato in precedenza dalla professoressa Nadia La Rocca, de “La Sapienza”, moderatrice del dibattito della prima parte della giornata di studi. In apertura delle rispettive relazioni i professori Pierpaolo Dell’Anno (Università “Tor Vergata”) e Filippo Giunchedi (Università di Roma Niccolò Cusani) non hanno mancato di fare precisi richiami alla professionalità, alla bravura di Gianrico nonché alla bella persona che lui era.
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