Cronaca - All' epoca non esistevano petizioni on line, e nessuno osava protestare contro la chiesa ed i suoi ministri. Pur tuttavia, un gruppo di residenti della zona, si armarono di coraggio e chiesero udienza a Dom Bernardo D'Onorio. Ecco come andò a finire
La vicenda delle campane della chiesa di San Antonio a Cassino che, disturbano alcuni cassinati, ha un precedente sicuramente da ricordare. Molti anni fa, almeno una ventina, le campane del Santo di Padova suonavano allo stesso modo di adesso, anzi per certi versi cantavano molto più spesso mettendo a dura prova il sistema nervoso di coloro che vivevano nei pressi.
All' epoca non esistevano petizioni on line, e nessuno osava protestare contro la chiesa ed i suoi ministri. Pur tuttavia, un gruppo di residenti della zona, si armarono di coraggio e chiesero udienza all'allora vescovo della diocesi di Montecassino di cui la chiesa di San Antonio faceva parte, Dom Bernardo D'Onorio.
L'alto prelato, ricevette la delegazione di cittadini nel suo ufficio della curia in piazza Corte. Il sant'uomo che, era anche estremamente pragmatico, fece esporre loro il problema per poi liquidarli dicendo: "Figlioli miei, le campane sono la voce di Dio, si può forse fermare la voce del Signore?".
Senza aggiungere altro si congedò tra lo stupore dei presenti che, quantomeno si aspettavano un po' più di considerazione, perlomeno per quello che per loro rappresentava un problema. È superfluo aggiungere che le campane continuarono a suonare a distesa.
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