Economia - La Fim-Cisl fa il punto sulla produzione e l'occupazione nei vari stabilimenti italiani, al 30 giugno 2024 si registra una flessione di quasi il 40% rispetto al primo semestre del 2023. Uliano: "Bisogna accelerare sui tempi dei lanci produttivi dei nuovi modelli per invertire un dato produttivo e occupazionale negativo". Da gennaio ad oggi 20 giornate di stop e 60 operai in trasferta: il numero di lavoratori cala a 2.993
"I dati della produzione nei primi sei mesi del 2024, dopo tre anni di crescita segnano un’inversione di tendenza negativa rispetto al semestre dell’anno precedente, con una quantità tra autovetture e furgoni commerciali di 303.510 unità contro le 405.870 del 2023. La produzione di autovetture segna un -35,9%, pari a 186.510, mentre quello relativo ai veicoli commerciali evidenzia una crescita del 2% raggiungendo una quota di 117.000 unità. Negli stabilimenti di produzione delle auto abbiamo riscontrato una situazione particolarmente negativa e una tendenza al peggioramento rispetto alla flessione del -23,8% già riscontrata nel primo trimestre.
Fatta eccezione per lo stabilimento di Pomigliano d’Arco che rappresenta più della metà della produzione totale, dove riscontriamo una crescita del +3,5% rispetto al 1° semestre 2023, che comunque subisce un forte rallentamento negli ultimi tre mesi. Negli altri quattro stabilimenti la produzione di auto ha subito flessioni molto significative con valori che vanno dal -57,6% al -63%, rispettivamente Melfi e Mirafiori (Polo produttivo di Torino)". A parlare è il segretario nazionale della Fim-Cisl Ferdinando Uliano, che nel consueto report trimestrale accende i riflettori anche sullo stabilimento di Cassino.
IL CASO CASSINO
"La produzione nel I° semestre è di 15.900 unità, determinando una flessione negativa del -38,7% rispetto al 2023. Un dato semestrale tra i peggiori nella storia dello stabilimento di Cassino". spiega il segretario nazionale della Fim-Cisl illustrando il report.
E sempre il leader del sindacato poi spiega: "Da gennaio lo stabilimento è organizzato su un solo turno, mentre per gran parte dello scorso anno la produzione aveva la doppia turnazione. L’attuale produzione è rappresentata per il 20% da Alfa Romeo Giulia, il 54% dall’Alfa Romeo Stelvio e il 26% dalla nuova Maserati Grecale, quest’ultima viene prodotta anche nella versione full electric. Le potenzialità dello stabilimento di Cassino sono enormi, basti pensare che nel 2017 la produzione nel 1° trimestre è stata di 153.263 imparagonabile all’attuale, con un’occupazione di oltre 4.500 unità. L’assegnazione allo stabilimento della futura piattaforma Stla large bev è positiva ed apre nuove prospettive per lo stabilimento, ma è necessario accelerare sui tempi dei lanci produttivi dei nuovi modelli per invertire un dato produttivo e occupazionale negativo".
Il futuro? "I nuovi modelli Alfa Romeo Stelvio e Giulia, che abbiamo visto nel mese di dicembre 2023 nel centro Stile di Mirafiori, sviluppati sulla nuova piattaforma Stla Large, l’azienda ha comunicato che verranno prodotti nella prima e nella seconda metà del 2025 e l’altra ad inizio 2026. Mentre il terzo modello sempre su piattaforma Stla Large, verrà prodotto dal 2027 ci è stato comunicato nell’ultimo incontro del 27 maggio scorso. Come abbiamo ribadito al Ceo di Stellantis, le assegnazioni su Cassino dei nuovi modelli sono positivi ma è necessario anticipare quanto prima il lancio dei nuovi modelli, per limitare l’attuale uso di ammortizzatori. Infatti la situazione produttiva ha avuto un impatto negativo sull’occupazione, attualmente in forza sono 2700. Nel primo semestre sono state 20 le fermate collettive gestite in CDS. Nelle restanti giornate il CDS coinvolge mediamente 600 lavoratori al giorno. I lavoratori in trasferta temporanea nei siti Stellantis sono circa 60".
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