Politica - Il Forum dei sindaci dell’UNECE, la Commissione regionale delle Nazioni Unite per l’Europa, vede quest’anno anche la partecipazione della città di Cassino. Il sindaco ha ripercorso la storia di ciò che avvenne all'ombra dell'abbazia dal 10 settembre del 1943 al 18 maggio del 1944 durante quella che venne considerata la più grande battaglia terrestre d’Europa
Il Forum dei sindaci dell’UNECE, la Commissione regionale delle Nazioni Unite per l’Europa, vede quest’anno anche la partecipazione della città di Cassino. Il sindaco Enzo Salera, accogliendo l’invito rivolto ai rappresentanti delle cosiddette “città della memoria”, è da ieri sera a Ginevra per partecipare quest’oggi all’evento internazionale presso il Palazzo delle Nazioni.
L’edizione 2024 dei Dialoghi Urbani per la Pace, “città della memoria”, ha messo in programma una serie di incontri e di discussioni volte a esplorare il messaggio di pace che emerge dalle città. In particolare da quelle che nella seconda guerra mondiale registrarono la maggior parte delle vittime e delle devastazioni. La discussione tra i sindaci si è incentrata non solo sull’impatto distruttivo della violenza armata subìta dalle loro città, ma anche su quello costruttivo della resilienza, della ricostruzione e della riconciliazione.
L’evento, di grande risonanza internazionale, è stato organizzato nella città svizzera (è il terzo anno consecutivo) in collaborazione con la Missione degli USA presso le Nazioni Unite, con altre organizzazioni internazionali e con la Rete delle Città della Memoria.
Il sindaco Salera, nell’auditorium del palazzo delle Nazioni ha avuto un interessante confronto con Océane Guillon, responsabile dei partenariati internazionali della comunità urbana di Dunkerque, e con Ayan Huseynova, responsabile della diplomazia urbana di Dortmund. La tavola rotonda è stata moderata da Lorenzo Kihlgren Grandi. Gli argomenti si sono incentrati sugli insegnamenti derivanti dal percorso della propria città verso la ricostruzione e la riconciliazione post bellica, nonché sul ruolo delle “città della memoria” nell’attuale contesto di crisi e di polarizzazione geopolitica.
La discussione si è mossa nell’ambito della finalità principale del City Diplomacy Lab. Vale a dire la promozione del dialogo e della collaborazione tra politici, studiosi e professionisti per identificare, discutere e diffondere soluzioni alle grandi sfide del presente, che sono di natura globale e di impatto principalmente urbano. Tale organismo internazionale negli ultimi mesi si è affermato come leader in quattro aree principali della diplomazia delle città: pace, uguaglianza (in particolare di genere), azione per il clima e migrazione.
Nell’appassionato intervento del pomeriggio, rigorosamente in lingua inglese, il sindaco di Cassino ha ripercorso la storia di ciò che qui avvenne dal 10 settembre del 1943 al 18 maggio del 1944 durante quella che venne considerata la più grande battaglia terrestre d’Europa. Ha ricordato le requisizioni, le razzie, le rappresaglie, la violenza della popolazione civile costretta a misurarsi con i disagi causati dalle distruzioni: la fame, la fatalità e la causalità che presiedono al labile confine tra morte e sopravvivenza. “La nostra città – ha detto Salera – è oggi emblema del martirio compiuto per la libertà e al contempo è conosciuta grazie al lavoro di riconciliazione tra nazioni svolto dopo il conflitto, come un tangibile simbolo di pace. Quella pace tra popoli e culture necessaria, indispensabile, oggi più di ieri, in un mondo che vede contrapporsi tristemente, in Ucraina, in Medio Oriente e in tanti altri paesi, popoli, alcuni una volta anche amici; necessaria perché solo attraverso la pace e l’armonia tra i popoli è possibile vivere in sicurezza ed assicurare un futuro prospero e tranquillo ai nostri giovani”.
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