Politica - La già candidata a sindaco si va ritagliando sempre di più il ruolo di leader dell'opposizione extraconsiliare e incalza sullo spostamento del mercato, decoro urbano, sanità e turismo
"Tutto tace, calma piatta. L’ immobilismo dell’amministrazione comunale non è dovuto alle continue celebrazioni post elettorali ma, bensì, al fatto il Sindaco Salera ormai sembra essere più impegnato a pensare al proprio futuro politico che a quello della città. Presidente della Provincia, consigliere regionale, ormai il buon Enzo è tutto tranne che il primo cittadino di Cassino. C'è chi già gli avrebbe ritagliato poltrone intorno, e forse lo ha fatto anche lui".
A parlare è Paola Polidoro, già candidata a sindaco ed esponente dell'opposizione extraconsiliare. "A parte qualche manifestazione - dice Polidoro - Salera ha abbandonato la città, non lo vediamo più girare in centro, ma questa era anche una abitudine del suo scorso mandato, fatta eccezione per i due mesi di campagna elettorale". Analisi al vetriolo quella di Paola Polidoro. "Un silenzio assordante in città, dove si susseguono comunicati e annunci di assessori e consiglieri, foto sui social, ma dove l'immondizia continua ad accumularsi ogni giorno, dove a ripulire sono gruppi di volontari e associazioni. Dove la manutenzione ordinaria diventa motivo di vanto. Dove si registra traffico e mezzi "incastrati" nelle strade del centro nonostante tutti i mega piani del traffico e il tempo trascorso dai cambiamenti.
Si era detto che la gente si sarebbe abituata, questa la panacea di tutti i mali: tenetevi il cambiamento, vi ci abituerete, alla fine vi piacerà e tutto il resto sarà un brutto ricordo. Un po' come per la questione del mercato e degli ambulanti spostati in via degli Eroi, presentati come "grandi entusiasti" per il cambiamento, hanno poi evidenziato di non essere stati interpellati per lo spostamento. Anche a loro è stato detto di fare una prova di qualche settimana, diventata poi di 6/7 mesi, sempre per la teoria che la gente deve abituarsi e poi sarà felice. Alla fine ci si abitua a tutto, anche a quello che non ci piace. Si chiama rassegnazione.
Poi c'è la questione Stellantis, di cui si parla da decenni e che sembra avere la sua soluzione in chissà quale incontro in chissà quale palazzo ministeriale, mentre il settore industriale continua ad essere pensato monotematico e monosettoriale senza aprire a soluzioni alternative. Poi certo, c'è la questione turismo e cultura, Cassino ferma ad aspettare che qualcuno consegni la sfera della grande opportunità del Giubileo a meno di tre mesi dall'apertura della Porta Santa. E la questione sanità: un punto focale per l'intero territorio. Nei mesi scorsi avevo sottolineato l'importanza dell'istituzione di un tavolo tecnico permanente con l’amministrazione comunale, la dirigenza del Santa Scolastica e della ASL per affrontare e monitorare le criticità dell'ospedale ed evitare, dove possibile, di gestire situazioni di emergenza già acclarata. In modo da sollecitare interventi alla Regione Lazio in tempo utile e di intercettare fabbisogno di personale necessari anche in un piano sanitario.
Niente. Tutto tace e scorre. Basta abituarsi e alla fine anche il percolato non puzzerà più, gli sconosciuti che passeggiano per la città saranno orde di turisti, chi avrà bisogno di cure mediche sceglierà di andare fuori città e il comparto industriale sarà il luogo in cui si produrrà la batmobile, per carità una gran macchina, ma di Batman ce n'è uno solo e basta una vettura. E chissà come procede il gioco delle poltrone, anche lì se ci si abitua è difficile perdere il posto. E' proprio vero, a volte è proprio tutta questione di abitudine" ha concluso Paola Polidoro.
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