Ridurre i costi internalizzando i servizi: ora Stellantis vuole azzerare gli appalti

Economia - Senza il rinnovo per il 2025, alla De Vizia e alla Transnova andranno persi i primi cento posti di lavori ed altrettanti sono a rischio, sempre per quel che riguarda il settore dei servizi, nelle aziende Atlas, Logitech, Teknoservice e Iscot. Tutti con il fiato sospeso

Ridurre i costi internalizzando i servizi: ora Stellantis vuole azzerare gli appalti
di autore Alberto Simone - Pubblicato: 14-11-2024 13:57 - Tempo di lettura 2 minuti

Ridurre i costi internalizzando i servizi oggi in appalto. Questo è quello che intende fare la dirigenza Stellantis negli stabilimenti italiani: lo hanno ribadito i vertici dell’azienda martedì sera in una call con la società Transonova, l’azienda che si occupa di movimentazione auto nei piazzali e che a Cassino occupa oltre 60 dipendenti. L’appalto, in scadenza il 31 dicembre, si sarebbe dovuto rinnovare, come sempre, per l’anno successivo. Questa volta, salvo colpi di scena, non sarà così. Stellantis ha infatti fatto sapere di non essere intenzionata, per ora, a procedere al rinnovo dell’appalto. Al contempo non ha parlato di un cambio di società a cui affidare il servizio: in tal caso, grazie alla clausola di salvaguardia del personale, la nuova proprietà avrebbe il dovere di assumere gli operai che oggi lavorano con la Transnova e non ci sarebbe dunque nessuna emorragia occupazionale.

I sindacati temono quindi che Stellantis voglia procedere con l’azzeramento delle esternalizzazioni per quel che riguarda i servizi, come ad esempio quello delle pulizie: per questo motivo la De Vizia ha già fatto scattare le procedure di licenziamento collettivo per il 32 addetti e probabilmente altrettanto farà la Transnova nei prossimi giorni, salvo non si trovi un’intesa con Stellantis entro breve termine. Senza il rinnovo dell’appalto alla De Vizia e alla Transnova andranno persi i primi cento posti di lavori ed altrettanti sono a rischio, sempre per quel che riguarda il settore dei servizi, nelle aziende Atlas, Logitech, Teknoservice e Iscot.

Ci sono poi le aziende della componentistica, ovvero l’indotto di primo livello come ad esempio Lear, Tiberina ed altre di cui Stellantis non può fare a meno: in molte di queste aziende, però, gli ammortizzatori sociali sono agli sgoccioli e in assenza di ammortizzatori sociali straordinari anche in questo caso alle porte ci sono i licenziamenti. Secondo i sindacati sono seicento i posti a rischio. Dell’urgenza di istituire fondi speciali per il settore automotive si parlerà oggi nell’incontro al Mimit con il ministro Urso: oltre alle parti sociali saranno presenti anche i sindaci di Cassino e Piedimonte San Germano, Enzo Salera e Gioacchino Ferdinandi.

Nel prossimo anno si prevede una nuova emorragia occupazionale anche all’interno di Stellantis: lo scorso anno sono stati infatti dichiarati 800 esuberi e in 250 hanno usufruito delle uscite incentivate. Entro il mese di febbraio si stima che ci saranno almeno 300 uscite incentivate portando lo stabilimento a poco più di 2.000 dipendenti, ovvero esattamente la metà di quelli che contava nel 2017 quando partì la produzione dei modelli attualmente sulle linee, Giulia e Stelvio. Nella fabbrica di viale Umberto Agnelli, prima della fusione con Psa che nel 2021 ha dato vita a Stellantis, si contavano 4.500 operai e circa 6.000 nell’indotto, per un totale di diecimila lavoratori.

Oggi invece si lavora sempre di meno: il 2024 chiuderà con altre 50 giornate di chiusure collettive, martedì sono stati annunciati i fermi per il prossimo mese di dicembre mentre ieri è invece giunta la comunicazione che oggi non lavoreranno gli addetti ai reparti di verniciatura e lastratura. Una situazione che preoccupa, e non poco, tutti i sindacati. Per la Uilm si tratta di “una bomba ad orologeria pronta ad esplodere e oggi, con l’annuncio dei primi licenziamenti, è ufficialmente scattato il timer”.

Il segretario provinciale dell’organizzazione dei metalmeccanici della Uil Gennaro D’Avino non nasconde le difficoltà e spiega che la casa automobilistica parla sempre più francese: “È notizia di questi giorni - dice - che c’è la volontà da parte di Stellantis di creare un fornitore unico per quanto riguarda tutti quei providers, cioè tutti coloro che fanno attività di qualità negli stabilimenti italiani. Questo unico fornitore è la Trigò, società francese, questo significa che tutto l’indotto verrà ridotto al minimo a partire già dal 2025”.





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