Cronaca - Il territorio del cassinate è baricentrico rispetto a Napoli e Roma ed è al confine con Molise, Campania e Abruzzo, a differenza di Supino e Ferentino. A Roccasecca e Pignataro ci sono poi già dei lavori in fase avanzata. A Pompeo riconosco tutta la libertà di essere campanilista, ma anche a noi poveri emarginati deve essere riconosciuta la stessa libertà
Strano il comunicato di Antonio Pompeo, già Sindaco di Ferentino e Presidente della Provincia, politico accorto ed esperto nel giudicare il campanilismo buono da quello cattivo al punto da chiedere a noi campanilisti del sud della Provincia di non avanzare pretese sulla Stazione Tav perché si indebolirebbe la richiesta del nord della provincia.
Prima di avventurarsi in una tal disamina sul campanilismo buono e quello cattivo e sulla primogenitura della “semina”, Pompeo dovrebbe prima accertarsi dove è stato gettato il primo seme ed in che data. Come dato storico e solo per opportuna conoscenza è dal lontano 2018 che nel cassinate ed a Cassino in particolare si discute della Stazione TAV in linea e lo facciamo per due motivi oggettivi. Il primo: siamo al centro della tratta Roma-Napoli; il secondo: abbiamo già gran parte delle infrastrutture pronte.
Infatti, se prendiamo in riferimento il Comune di Pignataro, è già esistente e di proprietà di RFI, una bella villa a meno di 30 metri dai binari della TAV che potrebbe essere la stazione, un larghissimo piazzale per parcheggio e le infrastrutture viarie: mancano i quattro binari necessari per la fermata. La stazione sarebbe direttamente sulla SS Cassino-Formia ed a meno di 1 km dall’uscita del casello autostradale della A1.
Se invece prendiamo in esame la Stazione di Roccasecca abbiamo già i quattro binari e una piccola stazione, mancherebbero solo i parcheggi. Se prendiamo in esame le campagne di Supino-Sgurgola non abbiamo nulla: gli unici quattro binari sono in direzione della Stazione di Anagni/Morolo ma questo è il meno; sarebbe una location non centrale che taglierebbe fuori i due terzi della provincia, e sarebbe una stazione a meno di 50 km da Roma.
Da non dimenticare che il cassinate è al confine con il Molise con la Campania e con l’Abbruzzo: bacini che convergono sul nostro territorio e non con quello di Sgurgola e Supino. Non ho assolutamente gradito da parte di una persona accorta come Pompeo, la definizione di “iniziative propagandistiche”, come se quella di realizzare una Stazione TAV in mezzo la campagna a ridosso di Roma e spendere 100 milioni di euro non fosse una scelta propagandistica e scellerata.
Il campanilismo non è un peccato, è l’unica cosa positiva che contraddistingue una classe politica: a Pompeo riconosco tutta la libertà di essere campanilista ma anche a noi poveri emarginati deve essere riconosciuta la stessa libertà di poter dire che siamo campanilisti anche noi, ma le ragioni nel sostenere che la Stazione TAV sia realizzata al centro tra Roma e Napoli va ben al di là del campanilismo, è un dato oggettivo, come un dato oggettivo sono i costi molto contenuti.
Poi se la politica vuole vedere, è una cosa, se invece la politica si innamora delle opere inutili, questa è altra cosa. Pompeo ha avuto il merito di aver spiegato a tutti il silenzio del Sindaco di Cassino, infatti ha chiesto di non avanzare richieste campanilistiche perchè si indebolirebbe quella altrettanto campanilistica del nord. Pompeo che è il capocorrente del Sindaco di Cassino ci ha spiegato il perché del suo silenzio, ma non ci arrendiamo: se Cassino non intende collaborare sosterremo con forza la scelta di Roccasecca.
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