Cronaca - Un piccolo gesto, una grande scoperta: la missiva lasciata al Camposanto dalla 49enne Cristina Valente, giunta a Sant'Angelo da Toronto, ha permesso alla donna canadese di poter incontrare i suoi cugini. L'amore per le origini non conosce confini
Ritrova i suoi parenti italiani grazie alle lettere lasciate sulle tombe dei cimitero di Cassino e Sant’Angelo. Protagonista della storia che sembra ambientata in un film, ma che invece si svolge all’ombra della millenaria abbazia di Montecassino è la signora Cristina Valente, 49 anni, residente a Toronto, in Canada e figlia di Antonio Valente, nato nel 1932 a Cassino.
L’uomo, venuto a mancare ormai dal 2019, nel dopoguerra, e più precisamente nel 1956 lasciò la città martire per cercare fortuna Oltreoceano. Ma la sua terra di origine, e in particolar modo la 'sua' frazione di Sant'Angelo, gli è rimasta sempre nel cuore, tanto da trasmettere tutto l’amore - e la curiosità - ai suoi familiari ed in particolar modo a sua figlia Cristina.
La donna, dopo tanti sacrifici, quest’anno è riuscita a concedersi un anno sabbatico, e, approfittando anche del Giubileo, è volata in Italia. Appena arrivata a Cassino, agli inizi del mese di febbraio, armata di una lettera scritta di suo pugno, la signora Valente ha deposto la sua missiva su tutte le tombe dei cimiteri di Cassino e Sant’Angelo dove ‘riposa’ un Valente, nella speranza che qualcuno dei suoi parenti potesse leggerla e risponderle.
La lettera, depositata lunedì scorso, 3 febbraio, su ben 215 loculi, è stata vista però per la prima volta solo dopo alcuni giorni, venerdì 7 febbraio: ad accorgersene un ragazzino di 13 anni durante una visita al Camposanto di Sant’Angelo con la mamma.
La famiglia del piccolo Giacomo che ha ritrovato la lettera, si è messa subito in contatto con la signora, che intanto in compagnia del marito è volata a Roma. Grazie anche alla risonanza che la notizia ha avuto dopo la pubblicazione avvenuta lunedì mattina su Il Messaggero e suq eueste colonne di LeggoCassino (LEGGI QUI: Da Toronto a Cassino, sulle tracce delle radici familiari: la storia di Cristina Valente) , nella giornata di ieri è arrivata la buona notizia: uno dei cugini di Cristina, il signor Marco Valente, incuriosito dalla storia si è recato al cimitero e ha trovato la stessa lettera scritta da Cristina sia sulla tomba di suo padre, Luigi Valente, che sulla tomba di suo nonno, Giuseppe Valente.
“Ho parlato con lui al telefono per un po' e tornerò a Cassino all'inizio di marzo per incontrare tutti i membri della famiglia” dice Cristina con il cuore pieno di gioia.
La donna in questi giorni si trova a Roma con il marito, dopodiché è intenzionata a tornare a Cassino per passare del tempo con i cugini che in mezzo secolo non ha mai avuto modo di conoscere e che è riuscita a ritrovare ora, grazie ad una lettera scritta a mano e depositata nei cimiteri.
Un’idea singolare, ma che ha dato i frutti sperati! "È stata di mio marito l'idea di scrivere una lettera e lasciarla al cimitero - dice Cristina da Roma - : ci speravamo ma non eravamo convinti. Siamo contentissimi di essere riusciti a trovare i nostri parenti, non vediamo l'ora di abbracciarli"
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