Cronaca - Protagonista della vicenda un uomo di 86 anni del cassinate, denunciato dalla sua seconda moglie. Assolto dopo un lungo calvario giudiziario grazie all'avvocato Sarah Grieco, che dice: "Questa vicenda dimostra come l'uso strumentale del Codice Rosso possa danneggiare chi ne ha realmente bisogno"
Un'operazione di chirurgia estetica al naso si trasforma in un incubo giudiziario per un anziano di Cassino, accusato di maltrattamenti e lesioni aggravate dalla sua seconda moglie. L'uomo, 83 anni all'epoca dei fatti, è stato assolto dal Tribunale di Cassino dopo un lungo processo, durante il quale ha dimostrato la sua totale innocenza.
La vicenda ha origine nel 2022, quando la convivente dell'anziano, una donna rumena di 21 anni più giovane di lui, sposata dall'uomo in seconde nozze, si reca all'ospedale 'Santa Scolastica' di Cassino per farsi refertare per presunti maltrattamenti dopo che però aveva già fatto un intervento di rinoplastica al Campus Biomedico di Roma. Con il referto del Pronto Soccorso, la donna denuncia l'uomo per maltrattamenti e lesioni, accusandolo di averla aggredita. La denuncia fa scattare un'indagine che porta all'arresto dell'anziano e all'applicazione della misura cautelare dell'obbligo di dimora con braccialetto elettronico.
Tre anni fa per l'uomo è insomma iniziato un vero e proprio calvario: dopo aver scontato un mese agli arresti domiciliari, per oltre un anno ha avuto l'obbligo di dimora nel suo paese - un centro del cassinate - in quanto la donna lo aveva denunciato accusandolo di maltrattamenti e per questo motivo aveva ottenuto anche il braccialetto elettronico.
In realtà, c'erano stati solo litigi, dovuti al fatto che la donna sempre più spesso chiedeva somme cospicue di denaro - l'ultima di 40.000 euro - e l'anziano dopo le ripetute richieste si era opposto. Per questo motivo la donna avrebbe inscenato un'aggressione che in realtà non c'è mai stata, come l'avvocato è riuscito a dimostrare.
L'uomo, difeso dall'avvocato del Foro di Cassino Sarah Grieco, ha sempre respinto le accuse di maltrattamenti e lesioni aggravate, sostenendo di essere vittima di un complotto ordito dalla sua seconda moglie, conosciuta nel 2014 tramite un'agenzia matrimoniale. Un complotto ordito, appunto, per motivi economici. Secondo la difesa, la donna avrebbe inscenato la violenza solo per ottenere denaro dall'anziano, sfruttando a suo vantaggio le conseguenze dell'intervento chirurgico al naso.
Durante il processo, l'avvocato Sarah Grieco è riuscita infatti a smontare le accuse della donna, dimostrando l'assenza di prove concrete a sostegno della sua versione dei fatti. L'avvocato ha spiegato come il referto del Pronto Soccorso non riportava per la donna lividi o segni di tumefazione ma solo fratture al naso derivanti però da un intervento di rinoplastica che la rumena aveva fatto in precedenza al Campus Biomedico di Roma.
II Tribunale ha quindi assolto l'anziano "perché il fatto non sussiste", accogliendo la tesi della difesa.
"Siamo soddisfatti per l'assoluzione del nostro assistito, che ha subito un vero e proprio calvario giudiziario", ha dichiarato l'avvocato Grieco. "Questa vicenda - spiega poi il legale - dimostra come l'uso strumentale del Codice Rosso possa danneggiare tutte quelle donne che ne hanno realmente bisogno".
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