Vita e... lavoro

Rubriche - Lo sfruttamento dei lavoratori agricoli e la precarietà nel sistema scolastico, le riflessioni di un nostro lettore: "La cultura gattopardesca, con il suo predominio del potere e dell'interesse personale, ha contribuito a questa stagnazione sociale e culturale"

Vita e... lavoro
di autore Antonella Delle Donne - Pubblicato: 23-10-2024 07:35 - Tempo di lettura 2 minuti

Questa settimana vogliamo condividere le riflessioni del nostro lettore Dario per stimolare un dibattito sul tema. Riguardo lo sfruttamento dei lavoratori agricoli e la precarietà nel sistema scolastico, Dario afferma: “È importante sottolineare che le inefficienze e le ingiustizie che osserviamo nel nostro paese non possono essere addebitate solo allo Stato o alla mancanza di leggi. La presenza del caporalato e lo sfruttamento dei lavoratori sono il risultato di una carenza di etica del lavoro, che ha radici storiche e culturali. Siamo noi a riempire lo Stato di contenuti, e spesso chiudiamo un occhio di fronte a situazioni inaccettabili. Questa indifferenza ci rende complici. Anche nel sistema scolastico, la precarietà è un problema che va oltre le sole questioni burocratiche.

La scuola tende a concentrarsi più sull'esteriorità che sui contenuti pedagogici. Questo porta a una frustrazione profonda, sia per gli insegnanti che per gli studenti, che faticano a trovare motivazione e stabilità. A questo proposito, vorrei richiamare l'attenzione su Max Weber e la sua analisi del senso di responsabilità personale. Mentre in altre parti d'Europa si è sviluppata una coscienza collettiva e una cultura del lavoro, in Italia abbiamo una lunga storia di sudditanza, non solo alle gerarchie ecclesiastiche ma anche a quelle nobiliari.

La cultura gattopardesca, con il suo predominio del potere e dell'interesse personale, ha contribuito a questa stagnazione sociale e culturale. In questo contesto, non posso non menzionare la trasmissione "Non è mai troppo tardi", che ha avuto un ruolo fondamentale nell'alfabetizzazione della popolazione meridionale. Tuttavia, a distanza di 70 anni, persiste una profonda ignoranza culturale, e si è sviluppato un analfabetismo laterale, in parte a causa di un sistema scolastico che non ha creato una coscienza critica tra interesse personale e altruismo”.

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